In Italia il primo anticorpo bispecifico per il trattamento del mieloma multiplo

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce ogni anno circa seimila persone.
Il quadro clinico di questa malattia è eterogeneo e può essere caratterizzato da dolore osseo, danno renale, ipercalcemia, astenia correlata all’anemia e infezioni. La storia clinica dei pazienti con mieloma multiplo è caratterizzata da fasi di remissione indotta dalle terapie anti-mieloma e fasi di malattia attiva causate dalla resistenza ai farmaci acquisita dalle cellule tumorali.
Dopo aver vissuto momenti positivi e negativi, a volte con almeno tre precedenti fasi di terapie, nonostante tutto la malattia progredisce, ed è comprensibile che i pazienti avvertano sconforto e sfiducia.

In questi casi però oggi è disponibile il primo anticorpo bispecifico per il trattamento del mieloma multiplo. Teclistamab è un anticorpo bispecifico, una terapia progettata per legare rispettivamente, da una parte le cellule malate, in questo caso di mieloma, in maniera molto selettiva, e dall’altra parte le cellule del sistema immunitario, permettendo a queste ultime di aiutare il sistema immunitario a combattere il tumore stesso.
«Teclistamab, ha mostrato risultati estremamente promettenti nel trattamento dei pazienti affetti da mieloma anche in fase avanzata di malattia e, integrandosi con altre terapie mirate o immunoterapie, potrà offrire soluzioni sempre più efficaci nelle diverse fasi della malattia», commenta Francesca Gay, Professore associato di ematologia, Università degli studi di Torino, Divisione Universitaria di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino.

Quasi un paziente su due trattato con teclistamab ha ottenuto una risposta completa (CR) o migliore. Nello scenario terapeutico per il mieloma multiplo, teclistamab rappresenta quindi un’innovazione terapeutica e un’opportunità per pazienti con malattia multi-refrattaria, che ad oggi hanno pochi trattamenti a loro disposizione. «Ci auguriamo che l’accesso a questa e alle altre terapie innovative possa essere sempre più rapido ed equo su tutto il territorio nazionale» sottolinea Rosalba Barbieri, Vicepresidente Nazionale AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma. 

Nel video:

  • Rosalba BARBIERI
    Vicepresidente Nazionale AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma
  • Francesca GAY
    Professore associato di ematologia – Università degli studi di Torino – Divisione Universitaria di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino
  • Danilo ARIENTI
    Therapeutic Area Medical Head Hematology Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia
Total
0
Condivisioni
Articolo Precedente

Quali esami per diagnostica l’osteogenesi imperfetta

Articolo Successivo

Pediatria: nuova proposta di legge sull’obbligo d’indicare l’origine geografica degli alimenti destinati ai bambini

Articoli correlati