Diabete e infertilità: strategie di prevenzione e cura

Il 14 novembre ricorre la Giornata mondiale del diabete. Una ricerca pubblicata in The Lancet a luglio del 2023 quantifica in circa 537 milioni gli adulti tra i 20 e i 79 anni affetti da diabete. Tra le conseguenze che potrebbe dover affrontare chi soffre di diabete ci sono anche le problematiche legate alla fertilità.

La Giornata mondiale del diabete desidera porre l’attenzione su questa patologia in costante crescita che colpisce circa il 6,1% della popolazione mondiale, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.

In Italia, nel 2024 la Fondazione Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) ha presentato una fotografia della situazione attuale. Nel 2022, il numero degli italiani che hanno dichiarato di soffrire di diabete di tipo 2 si aggira intorno ai 3,9 milioni, pari al 6,6% della popolazione nazionale. Una cifra destinata a crescere nei prossimi anni. 

Nelle donne, il diabete può causare disfunzioni ovulatorie. In particolare, il diabete di tipo 1 può ritardare la comparsa della prima mestruazione e anticipare la menopausa rispetto alle donne non affette da questa patologia. Il diabete di tipo 2 può essere invece legato alla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), una patologia che comporta la resistenza all’insulina nella maggior parte delle donne affette e che può favorire l’insorgenza del diabete di tipo 2 prima dei 40 anni. Le donne affette da PCOS possono inoltre avere difficoltà nel concepimento per via dell’assenza di ovulazione (anovulazione).

Il diabete può avere delle ripercussioni anche sulla fertilità maschile. Gli uomini affetti da diabete possono presentare una minore motilità degli spermatozoi (astenospermia); sviluppare una percentuale più alta di difetti apoptotici dello sperma; avere disturbi dell’eiaculazione; soffrire di disfunzione erettile. Questi sintomi, presenti per lo più in uomini con diabete non adeguatamente controllato, potrebbero portare l’uomo ad avere difficoltà nel concepimento. 

“Ottenere una gravidanza e diventare genitori non è una possibilità preclusa a uomini e donne affetti da diabete”, spiega il Professor Mario Mignini Renzini, referente medico per gli aspetti clinici dei Centri Eugin in Italia e professore di ginecologia e ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. “È però importante sottolineare che una diagnosi precoce della patologia, il seguire una terapia idonea e adottare stili di vita in grado di contrastare gli effetti della malattia, come un’alimentazione bilanciata, attività fisica costante e controllo ponderale, possono ridurre considerevolmente il rischio di infertilità. La prima cosa da fare quando ci si trova di fronte a pazienti diabetici in età fertile è quindi parlare di prevenzione come alleato principale della fertilità. Se i problemi di concepimento permangono nonostante tutti questi accorgimenti, lo specialista di medicina della riproduzione potrà suggerire l’accesso a un percorso di procreazione medicalmente assistita.” conclude Mignini Renzini. 

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