Inizia una nuova era nel trattamento delle aritmie cardiache

Ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati nuovi casi di fibrillazione atriale, con un’incidenza stimata di circa 120.000 nuovi casi all’anno. Questo disturbo del ritmo cardiaco è associato a un aumento del rischio di ictus, insufficienza cardiaca e mortalità, rendendo fondamentale l’adozione di trattamenti efficaci e innovativi.

La fibrillazione atriale (AF) è una delle aritmie cardiache più comuni e rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica. Si stima che la prevalenza della fibrillazione atriale nel nostro paese sia di circa il 2% nella popolazione generale, con una maggiore incidenza tra gli anziani. Infatti, la prevalenza può superare il 10% nelle persone di età superiore ai 75 anni.

La gestione delle aritmie cardiache e in particolare della fibrillazione atriale è una priorità per il sistema sanitario italiano e l’introduzione di tecnologie avanzate rappresenta un passo avanti per migliorare i risultati clinici per i pazienti affetti da queste patologie.

L’équipe del dott. Giovanni Battista Perego dell’ospedale Auxologico San Luca di Milano ha eseguito la prima procedura con Affera, un sistema tecnologico all’avanguardia nel trattamento delle aritmie cardiache.

Il sistema di mappaggio e ablazione Affera, il software per il mappaggio e la navigazione Affera Prism-1TM  e il catetere Sphere-9  offrono la possibilità di effettuare mappaggi ad alta densità (HD) e di erogare energia sia in radiofrequenza (RF) sia a campo pulsato (PF) con un solo catetere dedicato. 

Il sistema di ricostruzione elettroanatomica è rapido, dettagliato e preciso e consente di definire in tempo reale il circuito  di aritmie complesse. Grazie alla innovativa  struttura della punta del catetere (una maglia in Nitinolo da 9 mm di diametro)  e alla possibilità di utilizzare due forme di energia, l’ablazione stessa è più veloce ed efficace. L’utilizzo di un singolo catetere per mappaggio e ablazione e la possibilità di scegliere tra RF e PFA  aumentano ulteriormente il margine di sicurezza di queste procedure.

«Siamo orgogliosi di offrire opzioni di trattamento innovative», ha commentato il dott. Perego, Direttore dell’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) di Auxologico San Luca. «Questi primi casi certificano l’impegno di Auxologico a mettere a disposizione  dei pazienti e degli operatori gli strumenti più avanzati per la cura delle aritmie cardiache. La aspettative sono alte: un ulteriore miglioramento dei risultati clinici e aumento dell’efficienza. In pratica potere trattare  più pazienti, più efficacemente e  in condizioni di completa sicurezza». 

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