Tumore della vescica, una nuova terapia restituisce tempo e qualità di vita 

Il carcinoma uroteliale è la forma più comune di cancro della vescica. Nel 5 per cento dei pazienti, nonostante le terapie ricevute, il tumore si diffonde ai linfonodi e anche con metastasi in altri organi. 

«Il carcinoma uroteliale interessa in Italia circa trentamila nuovi casi l’anno, di cui 1.460 sono i nuovi pazienti con tumore localmente avanzato o metastatico» racconta Patrizia Giannatempo, Oncologo della Struttura Genito-Urinaria all’Istituto Nazionale Tumori di Milano. «Il tumore si definisce localmente avanzato quando interessa il tessuto uroteliale e i linfonodi  locoregionali; se invece il tumore interessa altri organi come fegato, osso, polmoni, encefalo o linfonodi sovradiaframmatici, si definisce metastatico».

Per questi casi ora è disponibile una nuova terapia, enfortumab vedotin, che si è dimostrata molto più efficace rispetto alla chemioterapia.

“Enfortumab vedotin è formato da un anticorpo che ha la funzione di trasportare un farmaco chemioterapico molto potente, che viene rilasciato direttamente sulle cellule tumorali» spiega Daniele Santini, Professore di Oncologia Medica alla Sapienza Università di Roma e Direttore dell’Unità Oncologia A al Policlinico Umberto I di Roma. «Enfortumab vedotin rappresenta la seconda linea nel trattamento della neoplasia uroteliale dopo chemioterapia, non progressione di malattia e mantenimento con immunoterapia».

L’approvazione da parte di AIFA-Agenzia Italiana del Farmaco, è stata supportata dai dati ottenuti da studi internazionali, che hanno dimostrato la maggior efficacia del farmaco rispetto alla chemioterapia non soltanto in termini di sopravvivenza complessiva ma anche di migliore qualità di vita dei pazienti. «Il carcinoma uroteliale ha un impatto molto importante sulla vita e sulla quotidianità dei pazienti, con una serie di problematiche quotidiane, quali l’incontinenza urinaria, un elevato rischio di infezioni, la modifica dell’immagine corporea. Enfortumab vedotin si è dimostrato efficace non soltanto nella riduzione del tumore, ma anche nell’alleviare i sintomi della malattia, restituendo una maggiore qualità di vita ai pazienti trattati» conferma Patrizia Giannatempo.

Nel video:

Patrizia GIANNATEMPO
Oncologo Medico di Oncologia Genito-Urinaria, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano

Daniele SANTINI
Prof. di Oncologia Medica Sapienza Università di Roma e Direttore Oncologia A Policlinico Umberto I Roma

Fulvio BERARDO
Amministratore Delegato Astellas Pharma S.p.A.

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