Uno studio italiano conferma che gli anticorpi monoclonali anti-PCSK9 consentono una riduzione del colesterolo LDL del 65% e un’ottimale compliance al trattamento (97% di pazienti ancora in terapia a 18 mesi con aderenza pari al 95%).
Gli anticorpi monoclonali anti-PCSK9 sono raccomandati nei pazienti a rischio cardiovascolare alto e molto alto, con malattia aterosclerotica documentata e per i pazienti a rischio molto alto con ipercolesterolemia familiare. Tuttavia, i dati di vita reale di un singolo Paese, che riportano l’uso di anti-PCSK9 sono limitati nella pratica clinica. Pertanto, i ricercatori hanno progettato lo studio AT-TARGET-IT, un registro osservazionale italiano, multicentrico, sull’uso di anti-PCSK9 nella pratica clinica.
A guidare lo studio Pasquale Perrone Filardi, Direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare, Università Federico II di Napoli: «I pazienti nel mondo reale hanno valori di colesterolo LDL elevati, per esempio nel caso di quelli reclutati nello studio erano superiori ai 140 mg/dL. Per raggiungere i livelli target di LDL, gli anticorpi monoclonali anti-PCSK9 si confermano farmaci molto potenti: se negli studi di fase 3 hanno ridotto il colesterolo del 59%, la riduzione osservata nel nostro studio è stata quasi del 65%, portando i pazienti a rischio alto o molto alto a 51,5 mg/dL al momento dell’ultima osservazione e con una compliance al trattamento che supera il 95%».
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