SONO 25 mila gli oncologi iscritti in presenza e altri cinquemila che seguono il congresso a distanza. Sono i dati presentati alla conferenza stampa di apertura del congresso ESMO 2022, uno dei maggiori appuntamenti mondiali dedicati all’oncologia.
Tra i relatori Antonio Passaro, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ed ESMO 2022 Press Officer. «Sostenibilità e prevenzione sono i temi portanti di questo congresso. Sostenibilità intesa non soltanto dal punto di vista dell’attenzione alle risorse o ai costi, ma anche rispetto alla disponibilità e all’accessibilità delle terapie per tutta la popolazione» spiega Passaro. «Per quanto riguarda la prevenzione, uno degli interventi più significativi riguarderà l’associazione tra inquinamento ambientale e tumore del polmone, condotta da
Charles Swanton, del Cancer Research UK Lung Cancer Center of Excellence, co-presidente di ESMO 2022.
«Il cancro ai polmoni nei non fumatori rappresenta una percentuale significativa dei casi di cancro ai polmone, equivalente al melanoma o al cancro renale» afferma Swanton. «Se il cancro del polmone nei non fumatori fosse considerato una malattia separata, sarebbe l’ottava causa più diffusa di morte per cancro nel Regno Unito. Sebbene non sia ancora del tutto chiaro se questo aumento rifletta semplicemente un numero crescente di persone che non hanno mai fumato combinato con una popolazione che invecchia, ciò che è noto è l’associazione tra cancro ai polmoni e inquinamento».
Nel 2017 uno studio statunitense che ha esaminato 12.103 pazienti con cancro ai polmoni di tre ospedali ha osservato che dal 1990 al 1995, l’8% di questi pazienti non ha mai fumato. Dal 2011 al 2013, in parte a causa di una riduzione dei tumori polmonari associati al fumo, la percentuale è salita al 14,9%.
Swanton sottolinea anche che le differenze continuano a livello istologico: carcinomi squamosi sono altamente prevalenti nel cancro del polmone associato al fumo, mentre sono gli adenocarcinomi che dominano nei non fumatori. «C’è quindi un impulso a vedere il tumore al come una malattia diversa tra fumatori e non, prospettiva che potrebbe cambiare anche il modo di fare prevenzione, screening e diagnosi precoci» aggiunge Swanton. «Inoltre cambia anche la prospettiva clinica. Poiché meno persone fumano, verranno diagnosticati relativamente più casi in persone che non hanno mai fumato e questo cambiamento sta diventando un problema molto più presente nella pratica clinica rispetto a prima. Abbiamo davvero bisogno di ulteriori ricerche in questo settore».