Fino all’80% degli atleti che muoiono improvvisamente non hanno avuto sintomi o storia familiare di malattie cardiache

di Marco Strambi
OGNI anno le vittime di morte cardiaca improvvisa sono oltre 400 mila e la cardiomiopatia aritmogena è una della più frequenti forme di malattia cardiaca su base genetica che predispone giovani atleti a questa fatalità.

Per prevenirle sono state pubblicate sull’European Journal of Preventive Cardiology, una rivista della Società Europea di Cardiologia le raccomandazioni su come utilizzare il test genetico per prevenire la morte cardiaca improvvisa negli atleti e consentire un esercizio sicuro. I test per le varianti genetiche potenzialmente letali sono più accessibili che mai e questo documento si concentra su quali atleti dovrebbero essere testati e quando.
Nella maggior parte dei casi, la valutazione clinica determinerà la necessità di una terapia preventiva, come l’utilizzo di un defibrillatore, oltre a consigli sull’esercizio fisico e sulla partecipazione a sport agonisti
Se viene rilevata un’anomalia genetica, le raccomandazioni sul trattamento e sul ritorno allo sport di solito dipendono dalla gravità clinica della malattia: sta causando sintomi come lo svenimento? Il cuore è eccessivamente debole o spesso? Si possono vedere molte irregolarità del ritmo cardiaco (aritmie) che peggiorano durante l’esercizio? Se la risposta è “sì” a una di queste domande, è probabile che l’attività fisica venga in qualche modo ridotta.
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