Diagnosi di laboratorio, non soltanto tamponi per il Covid-19

Test di laboratorio per la diagnosi di Covid-19, biomarcatori per problemi cardiaci, controlli durante la gravidanza, diagnostica prenatale non invasiva: sono alcuni esempi dell’utilità delle diagnosi di laboratorio. L’emergenza pandemica ha acceso un faro sul ruolo centrale che la diagnostica e la medicina di laboratorio hanno per il sistema salute, evidenziando il valore generato per la gestione efficace del virus tramite diagnosi tempestive e monitoraggio del suo sviluppo. La diagnostica però rappresenta da sempre un cardine della medicina e del Sistema Sanitario, nonché un pilastro del suo futuro: può contribuire significativamente alla sua sostenibilità ed efficacia, nell’ambito di una Sanità che va sempre più verso un modello personalizzato. È stato questo il tema centrale del Digital talk “Sostenibilità del Sistema Salute: il valore della diagnostica per la medicina del futuro” organizzato da Roche Diagnostics per dialogare con esperti del mondo istituzionale, accademico e scientifico sulle sfide a cui deve rispondere un sistema di tutela della salute che sia realmente sostenibile e incentrato sul paziente.

«Quanto avvenuto nel corso della pandemia COVID-19 – dichiara Mario Plebani, Presidente eletto della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (Eflm) – con la presa d’atto da parte di tutti i cittadini del valore centrale del test di laboratorio (il tampone) per la diagnosi dell’infezione negli asintomatici e presintomatici, è in realtà il paradigma da estendere ad altri ambiti della moderna medicina. Gli esempi più eclatanti sono la diagnostica del danno miocardico che si basa fondamentalmente sulla determinazione di un biomarcatore (troponina cardiaca) e non più sull’elettrocardiogramma, della celiachia con la determinazione non-invasiva degli anticorpi anti-transglutaminasi che permette nel bambino di evitare due biopsie duodenali, e di nuovi biomarcatori del danno renale acuto. Altri ambiti sono la diagnostica della preeclampsia con la determinazione dei fattori angiogenetici che permettono di evitare inutili ricoveri della gestante che presenti risultati negativi, la diagnostica prenatale non invasiva (NIPT) che si basa sul prelievo di sangue anziché dei villi coriali, e lo sviluppo di metodologie sempre più accurate per la biopsia liquida che consente una diagnostica ed un monitoraggio non invasivo delle patologie oncologiche».

Uno degli ambiti in cui vi è una sempre più crescente consapevolezza del valore generato dalla diagnostica per un approccio personalizzato alla gestione del paziente è l’oncologia. La medicina personalizzata e le terapie di precisione in quest’area stanno portando a un vero e proprio cambio di paradigma nei trattamenti, migliorando significativamente gli esiti di salute. Tuttavia, è fondamentale che l’innovazione diagnostica e terapeutica a cui si sta assistendo in quest’area sia accompagnata da un’innovazione anche in termini di infrastruttura, governance e organizzazione, in grado di supportare l’interazione e la collaborazione di professionisti sanitari appartenenti a discipline diverse, sfruttare al meglio la mole di informazioni generate per ogni paziente, e di garantire l’accesso alle migliori possibilità terapeutiche a tutti.

Nel video:

Mario PLEBANI
Presidente eletto Federazione Europea di Medicina di Laboratorio

Giuseppe CURIGLIANO
Direttore Divisione Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative IEO di Milano

Francesco Saverio MENNINI
Professore di Economia Sanitaria Università Roma Tor Vergata

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