Heart
Le persone con gravi malattie gengivali possono avere il doppio delle probabilità di avere un aumento della pressione sanguigna
Secondo una nuova ricerca pubblicata oggi su Hypertension, una rivista dell’American Heart Association, gli adulti con parodontite, una grave infezione gengivale, possono avere una probabilità significativamente maggiore di avere una pressione sanguigna più alta rispetto agli individui che avevano gengive sane. Studi precedenti hanno trovato un’associazione tra ipertensione e parodontite, tuttavia, la ricerca che conferma i dettagli di questa associazione è scarsa.
ScienMag
Relazione tra trattamenti per la psoriasi e rischio cardiovascolare
Il professor Min Chen dell’Accademia cinese delle scienze mediche e del Peking Union Medical College ha condotto ricerche approfondite sulla psoriasi. “Ci sono molti pazienti con psoriasi che hanno anche malattie cardiovascolari, come ipertensione, diabete, iperlipidemia e malattia coronarica”, osserva. La presenza di tali malattie cardiovascolari è una considerazione importante quando si trattano pazienti con psoriasi perché, come spiega il Prof. Chen, “Alcuni dei farmaci per la psoriasi possono aumentare i rischi di queste malattie, mentre altri possono ridurli”.
Escardio
Inquinamento atmosferico ed esercizio fisico
Finora si sapeva poco sui compromessi tra i benefici per la salute dell’attività fisica svolta all’aperto e gli effetti potenzialmente dannosi dell’inquinamento atmosferico. Precedenti ricerche degli autori dell’attuale studio avevano esaminato la questione nelle persone di mezza età in un unico momento, ma questa è la prima volta che è stata studiata in persone di età compresa tra i 20 e i 39 anni. Inoltre, i ricercatori volevano vedere cosa succede quando le persone aumentano o diminuiscono la loro attività fisica nel tempo. Ecco i risultati.
Japan Science and Technology Agency
Rilevare la sindrome del tunnel carpale con un gioco sullo smartphone
Un gruppo di ricerca giapponese ha combinato l’analisi del movimento che utilizza l’applicazione per smartphone e l’apprendimento automatico che utilizza un metodo di rilevamento delle anomalie, sviluppando così una tecnica per individuare facilmente la sindrome del tunnel carpale. La sindrome del tunnel carpale è comune tra le donne di mezza età. La malattia provoca la compressione dei nervi del polso, provocando intorpidimento e difficoltà con i movimenti delle dita. Sebbene sia possibile ottenere una diagnosi accurata con lo studio della conduzione nervosa, questo non è ampiamente utilizzato perché richiede dispositivi costosi e competenze specialistiche. Pertanto, si desidera un semplice strumento di schermo che non richieda conoscenze o tecniche specializzate, proprio come un’applicazione per smartphone.
News Wise
Un comune farmaco per il diabete può diventare una nuova arma contro l’HIV?
Un team guidato da scienziati della UNC School of Medicine ha scoperto un’importante vulnerabilità del retrovirus HIV che causa l’AIDS e ha dimostrato in esperimenti preclinici che un farmaco per il diabete ampiamente utilizzato, la metformina, sembra in grado di sfruttare questa vulnerabilità. Gli scienziati, il cui studio è pubblicato su Nature Immunology, hanno scoperto che l’HIV, quando infetta cellule immunitarie chiamate cellule T CD4, aiuta ad alimentare la propria replicazione stimolando un processo chiave nella produzione di energia chimica da parte delle cellule. Hanno anche scoperto che la metformina, farmaco per il diabete, inibisce lo stesso processo e quindi sopprime la replicazione dell’HIV in queste cellule, sia in esperimenti su colture cellulari che sui topi.
Medical X press
Una visita al ‘Dr. Google “migliora le diagnosi dei pazienti
I professionisti medici spesso consigliano ai pazienti di non cercare in Internet i loro sintomi prima di entrare in clinica, tuttavia molte persone si rivolgono al “Dr. Google” quando si sentono male. Le preoccupazioni riguardo ai “cybercondri”, o all’aumentata ansia indotta da Internet, hanno reso controverso il valore dell’utilizzo delle ricerche su Internet. In un nuovo studio, i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e del Department of Health Care Policy della Harvard Medical School hanno esplorato l’impatto che le ricerche su Internet hanno sulle capacità dei pazienti di raggiungere una diagnosi corretta. Hanno scoperto che Internet potrebbe non essere così dannoso, dopo tutto. I partecipanti hanno dimostrato modesti miglioramenti nel raggiungere una diagnosi accurata dopo aver cercato i sintomi su Internet su tutta la linea. I partecipanti inoltre non hanno mostrato differenze nell’ansia segnalata né nelle capacità di triage.