Poche volte nella storia recente, come in questo momento, mentre il Coronavirus morde facendo vacillare il nostro sistema sanitario, abbiamo riconosciuto nella salute il nostro bene più prezioso: sono in molti a sentirsi vulnerabili, ma in quanto individui e consumatori sono diversi gli strumenti e i comportamenti virtuosi che, pur in questa difficile contingenza, difendono la nostra salute e ci rendono meno esposti alle malattie. Curare l’alimentazione, ciò che portiamo a tavola, resta la prima difesa contro i tumori, ma non solo: aiuta a rimanere individui sani a lungo. A ricordarlo è LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori insieme con Cia – Agricoltori Italiani e le sue Associazioni: al femminile (Donne in Campo) dei giovani (Agia) e dei pensionati (Anp) che, in occasione di LILT for Women – Campagna Nastro Rosa 2020, hanno promosso, in streaming, l’evento “Nutriamoci di prevenzione”.
L’iniziativa online è stata un’importante occasione di confronto con esperti, nutrizionisti e anche chef, attenti al tema della corretta alimentazione per la prevenzione delle patologie oncologiche e la tutela della salute. I malati oncologici certamente, ma anche tanti cittadini in questo momento, si sentono impotenti di fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19. C’è, dunque, la necessità, dichiarano LILT e Cia, di mantenere alta la guardia e rafforzare consapevolezza e senso di responsabilità individuale. Molto, infatti, attiene alle scelte del singolo e ai suoi comportamenti quotidiani di paziente e consumatore, nonché in casa, a cominciare dalla tavola.
“Ciò che mangiamo influisce su numerosi aspetti della nostra vita -ha detto Francesco Schittulli, presidente nazionale della LILT-. La nostra salute, prima di ogni cosa, è strettamente legata a ciò che mettiamo nel piatto, sia che si abbia vissuto o che si stia vivendo una malattia, sia che si tratti di persone sane. Non mi riferisco solo al tenere lontano il cancro che, ricordo, è causato per il 35% dei casi, proprio dall’errata alimentazione, ma anche a tante altre diverse patologie infiammatorie intestinali e cardiologiche che possono essere scongiurate semplicemente seguendo le linee guida che, come LILT, consigliamo a tutti: consumare più fibre, più frutta di stagione e verdura, prestando attenzione alla provenienza e alla freschezza degli alimenti, e cercare di alzarsi da tavola sempre con ancora un po’ di appetito, privilegiando pasti meno pesanti e più frequenti. Se ci stiamo avvicinando a un nuovo sia pur parziale lockdown, a un nuovo periodo di mobilità relativamente ridotta e con meno occasioni di praticare attività fisica, queste indicazioni -ha aggiunto Schittulli- devono necessariamente diventare e rimanere abitudine quotidiana della nostra vita”.
“Promuovere una sana alimentazione e ancor prima, adoperarsi per assicurare a tutti, materie prime di qualità è nella natura degli agricoltori -ha commentato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani-. Una priorità per il settore agricolo e agroalimentare emersa con tutta evidenza, soprattutto durante il lockdown, quando garantire l’approvvigionamento alimentare si è rivelato servizio essenziale assoluto e i produttori hanno lavorato senza sosta per il sostentamento dei cittadini. La collaborazione con LILT -ha aggiunto Scanavino- arriva a rafforzare l’impegno di Cia in campagne di sensibilizzazione legate al tema della salute e del mangiare bene. In questo, giocano un ruolo cruciale le nostre associazioni Donne in Campo, Agia e Anp che, ancora di più in questi mesi, si sono adoperate in tante iniziative a sostegno delle famiglie, dei più deboli e delle aree rurali e più vulnerabili d’Italia. La sostenibilità economica, sociale e ambientale cui dobbiamo tendere guardando al Green Deal Ue, passa anche attraverso progetti come questo con LILT, a livello nazionale e sul territorio”.