Si è concluso il 28 giugno il congresso nazionale dell’ l’Associazione italiana sindrome fibromialgica (AISF) dedicata alla fibromialgia, alle problematiche che interessano maggiormente i pazienti con sindrome fibromialgica con esperti del settore e progetti che sta portando avanti l’associazione.
Nella prima giornata di sabato 26 giugno si è parlato di quanto sta cambiando nella gestione dei pazienti con questa malattia. Il prof. Piercarlo Sarzi Puttini, Direttore dell’Unità Operativa di Reumatologia presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano e presidente AISF, ha fatto il punto della situazione focalizzandosi ai centri di riferimento sempre più multidisciplinari e alla tele-assistenza.
Sempre nella prima giornata, sono stati analizzati anche i capisaldi della fibromialgia e quindi il dolore cronico diffuso, la stanchezza e la fibro-fog e i problemi a livello cerebrale e neurologico che possono presentarsi in questi pazienti.
Considerati tutti questi sintomi e disturbi, l’AISF sta lavorando per il riconoscimento a livello regionale ma soprattutto nazionale di questa malattia. La fibromialgia, infatti, non è riconosciuta dal Sistema sanitario nazionale tra le malattie invalidanti e di conseguenza i pazienti non hanno diritto all’invalidità, devono pagarsi farmaci e visite mediche e non possono assentarsi dal posto di lavoro. Proprio in relazione ai farmaci l’associazione si sta battendo per l’inserimento nei LEA (livelli essenziali di assistenza) che consentirebbe l’esenzione.
Uno studio nazionale che si è appena concluso ha stabilito nuovi criteri di severità e ora si continuerà a dialogare a livello ministeriale per raggiungere l’obiettivo. Inoltre, il congresso è stato anche l’occasione per parlare di corsi dedicati a medici e pazienti come quello attivato in regione Sicilia che riguarda i medici di medicina generale.
Nella seconda giornata sono stati affrontati problemi pratici della vita quotidiana e quindi la nutrizione per le persone con fibromialgia, quali cibi è meglio consumare e quali evitare e l’impatto di variazioni del microbiota intestinale in questi soggetti.
Oltre alla nutrizione è stato dato spazio anche all’esercizio fisico e a quali attività sono consigliabili per diminuire il dolore e migliorare la qualità di vita come la semplice camminata fino al nordic walking che migliora la condizione fisica e migliora la muscolatura senza eccessive sollecitazioni alle articolazioni.
Non è stata ovviamente tralasciata la componente psichica visto che in questa malattia cooperano mente e corpo con un focus sulle tecniche adoperate per il rilassamento.