Le coliche colpiscono più del 25% dei neonati al di sotto dei tre mesi ed uno su sei necessita del consulto di uno specialista per porre fine a crisi di pianto, notti insonni e spasmi addominali. Finora affidata ai farmaci, anche con importanti effetti collaterali, oggi la risoluzione della sintomatologia e dell’insorgenza delle coliche può trovare una risposta efficace in un probiotico – il Lactobacillus reuteri DSM 17938 – che, somministrato per tre mesi fin dalla nascita, allontana il rischio di sviluppo di coliche, ma anche di rigurgito e stipsi (i cosiddetti “disturbi gastrointestinali minori”) in neonati allattati al seno o con latte in formula. Ad attestarne l’efficacia, sia in fase acuta che in prevenzione, è uno studio di prossima pubblicazione su un’importante rivista internazionale, che annovera il Lactobacillus reuteri come probiotico di elezione nel trattamento di coliche neonatali, rigurgito e stipsi. Un risultato importante se si considera che in Italia sono oltre 450 i probiotici in uso, ma che solo 3 hanno un riconoscimento scientifico internazionale (oltre al Lactobacillus reuteri, anche il Lactobacillus GG ed il Saccharomyces boulardii). Ottimi i risultati di L. reuteri anche nel ridurre in modo significativo gli episodi di infezioni intestinali da rotavirus, con ricoveri limitati a una sola giornata ed una maggiore incidenza di guarigione già a partire dal giorno successivo alla somministrazione (50% vs 5% di altri probiotici). Si profila dunque una rivoluzione nella cura di tutte le più frequenti sintomatologie gastro-intestinali neonatali: vanno in pensione le terapie antibiotiche che ammazzano i batteri (con risoluzione forse più rapida dell’infezione ma con effetti collaterali importanti correlati in modo particolare alla resistenza farmacologica) a favore di un approccio biologico, più naturale, con probiotici in grado di attivare e potenziare il sistema immunitario e di ‘resettare’ le diverse alterazioni della flora batterica.

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