Una convergenza senza precedenti di conoscenze mediche, tecnologia e data science sta rivoluzionando il percorso terapeutico dei pazienti oncologici. Fino ad oggi l’oncologia, dalla pratica clinica agli aspetti socio-sanitari, si è basata sul modello istologico, quindi sulla valutazione della terapia in base alla sede primaria del tumore e sulla tipizzazione istologica. Oggi invece è possibile, proprio grazie all’innovazione tecnologica e diagnostica, identificare le caratteristiche molecolari della malattia, indipendentemente dalla sua localizzazione, aprendo di fatto a una nuova fase in oncologia, che gli esperti definiscono modello mutazionale. Questo nuovo modello introduce un paradigma profondamente diverso, che necessita di un adeguamento anche dal punto di vista della governance sanitaria per diventare sempre più concreto. È questo quanto emerge del documento di consenso “Il nuovo modello mutazionale in oncologia: cosa cambia nella pratica clinica e assistenziale, nella ricerca e nelle procedure regolatorie”. Il volume, edito dal Pensiero Scientifico Editore con il supporto incondizionato di Roche, raccoglie le raccomandazioni condivise da esperti di rilievo a livello nazionale per la corretta gestione del modello mutazionale nella ricerca, nella pratica clinica e assistenziale e negli aspetti regolatori.
“Il passaggio dal modello istologico a quello mutazionale in oncologia rappresenta una opportunità importante per quei pazienti oncologici, che hanno esaurito le linee di trattamento oggi disponibili o nei casi di tumori rari: attraverso la profilazione genomica dei test Next Generation Sequencing infatti è possibile individuare la specifica mutazione genetica potendo così fornire una soluzione terapeutica mirata – ha dichiarato il dottor Nello Martini, Presidente della Fondazione Ricerca e Salute (ReS) – Dalla stesura e condivisione del documento di consenso ci aspettiamo che sia gli IRCCS oncologici che le reti oncologiche regionali si adeguino rispetto al passaggio al nuovo modello attraverso l’istituzione dei gruppi interdisciplinari, i Tumor Molecular Board, come di fatto oggi è in fase di implementazione presso l’Università Sapienza di Roma con il gruppo coordinato dal Prof. Paolo Marchetti. Auspichiamo inoltre che il documento possa rappresentare una leva per attivare anche le istituzioni: in questo senso è prevista infatti la presentazione del Documento di Consenso nell’ambito di una audizione con la Commissione Tecnico Scientifica – CTS dell’Agenzia Italiana del Farmaco”.
Nel video:
- Paolo Marchetti
Oncologia Medica B Università La Sapienza di Roma- Nello Martini
Presidente della Fondazione Ricerca e Salute- Roberto Scalamogna
Biomarkers Strategy Leader Roche Foundation Medicine