A livello internazionale ci si stia prodigando nel rafforzare il concetto di ‘terapia personalizzata’ contro il diabete, che prevede il raggiungimento di target glicemici appropriati, attraverso l’approccio terapeutico con il più favorevole rapporto efficacia-sicurezza per il singolo paziente. In Italia invece le restrizioni introdotte dall’AIFA nelle nuove indicazioni prescrittive potrebbero segnare un netto passo indietro rispetto a questa filosofia di trattamento ponendo, in Italia, la persona con diabete in una posizione isolata e discriminata rispetto al panorama internazionale: Per questo motivo l’Associazione Medici Diabetologi (AMD), la Società Italiana di Diabetologia (SID) e Diabete Italia manifestano preoccupazione per il fatto che siffatte restrizioni prescrittive impedirebbero di fatto a moltissime persone – in particolare i soggetti fragili, a rischio di crisi ipoglicemiche, che possono avere conseguenze anche fatali – di poter godere di vantaggi offerti da trattamenti innovativi per motivi non di natura clinica, ma meramente economica.
Le indicazioni d’uso delle nuove terapie, come le incretiniche, ipotizzate dall’AIFA sono in dissonanza con quelle di altre Agenzie Regolatorie Europee (quali il National Institute for Clinical Excellence inglese, cfr.). E le nuove indicazioni circa la prescrivibilità di questi farmaci sono state elaborate senza alcuna consultazione con le Società Scientifiche e Professionali del settore, né con le Associazioni che tutelano l’interesse delle persone con diabete.
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