Pasqua, i consigli dell’esperto per una buona digestione 

Con l’arrivo della Pasqua e le tradizionali tavolate in famiglia, in molti si preparano ad affrontare abbondanti pranzi e cene che, purtroppo, possono causare fastidi digestivi. Che si tratti di gonfiore, pesantezza o acidità di stomaco, questi disturbi sono più comuni di quanto si pensi e riguardano ben il 65% della popolazione italiana.

A rivelarlo è uno studio condotto da Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, – presentato oggi durante l’evento “Mangiare per vivere meglio: il benessere digestivo tra stagioni, tradizioni e stili di vita”. Il 50% di chi soffre di disturbi digestivi sperimenta addirittura tre o più sintomi, e tra le cause principali troviamo lo stress, le cattive abitudini alimentari e i falsi miti a tavola, ancora oggi molto diffusi.

Per capire come prevenire e affrontare questi disturbi, è intervenuto all’evento il Prof. Attilio Giacosa, Gastroenterologo presso il Centro Diagnostico Italiano di Milano e già Direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica presso l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro di Genova.

Le donne risultano maggiormente colpite da tutti i sintomi considerati, con differenze significative rispetto alla popolazione maschile. In particolare, il dato sulla stitichezza evidenzia un divario marcato: a soffrirne è il 31,4% delle donne, contro il 16,6% degli uomini, un’incidenza quasi doppia.

Le differenze più evidenti si riscontrano però in caso di gonfiore e meteorismo, che interessano quasi una donna su due, a fronte di circa un terzo degli uomini. Il reflusso gastroesofageo è l’unico che, invece, presenta una certa uniformità tra i sessi, con una differenza di soli 2 punti percentuali poiché ne soffre il 27% delle donne e poco meno del 25% degli uomini.

Per le donne l’impatto è generalmente forte/invalidante (11,3%) o comunque significativo (26,9%), mentre i giovani fino ai 34 anni dichiarano un impatto almeno elevato in quasi il 30% dei casi.

Il Prof. Giacosa evidenzia, infatti, che “i giovani riportano più spesso disturbi gastrointestinali, anche a causa di abitudini alimentari meno corrette. Spesso non hanno ancora sviluppato una piena consapevolezza su cosa significhi mangiare in modo sano: si affidano a informazioni confuse, consumano pasti frettolosi, come panini o pizza, spesso davanti a uno schermo”. Al contrario, prosegue il Professore, “gli adulti e gli anziani tendono a seguire uno stile alimentare più regolare e attento, anche per effetto dell’esperienza, di una maggiore consapevolezza e della necessità di gestire eventuali problematiche di salute legate all’età”, spiega Giacosa.

Il 40% italiani attribuisce allo stress la causa principale dei disturbi a stomaco e intestino. Lo pensano soprattutto i giovani adulti (nella fascia 25-44 anni) e le donne, le quali identificano l’ansia, lo stress e le preoccupazioni (47% donne vs 30% uomini) all’origine di questi disturbi.

“Lo stress”, spiega il Professor Giacosa, “altera il normale funzionamento dell’apparato gastrointestinale, favorendo infiammazioni e disturbi funzionali come colon irritabile e reflusso”. Non solo: “anche l’abitudine di consumare pasti in modo frettoloso compromette la digestione, aumentando il rischio di gonfiore e pesantezza. Durante la vita, poi, eventi come stress intensi (traumi emotivi e affettivi, o difficoltà prima scolastiche e poi lavorative), diete squilibrate, malattie o l’uso prolungato di antibiotici possono alterare il microbiota intestinale, innescando un processo pro-infiammatorio.”

Nel 2025 parlare di alimentazione non significa più solamente “nutrimento”, ma prevenzione, benessere e qualità della vita.  “Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un incremento eccessivo del consumo di zuccheri e grassi animali, con effetti negativi sulla salute metabolica e intestinale”, sottolinea Attilio Giacosa “Demonizzare i singoli alimenti, però, non è la soluzione. Ciò che conta davvero è capire che alcuni cibi possono risultare più difficili da digerire, come il lattosio o il glutine, la cui tolleranza può cambiare con l’età o per predisposizioni individuali”.

FALSI MITI SULL’ALIMENTAZIONE E LA DIGESTIONE

La survey ha inoltre esplorato alcune credenze e falsi miti diffusi tra la popolazione italiana. Solo il 39% degli intervistati, ad esempio, ritiene che bere acqua solo lontano dai pasti favorisca la digestione mentre il 34% indica caffè e fumo come principali responsabili di una digestione difficile, anche se una piccola percentuale (4,8%) è convinta del contrario. Inoltre, il 27% pensa che assumere carboidrati la sera rallenti la digestione, mentre il 12% li considera utili per conciliare il sonno. Tra gli over 65, poi, è ancora diffusa l’idea che saltare un pasto, dopo aver mangiato troppo, possa aiutare a “rimettere in equilibrio” il sistema digestivo.

Secondo il Professor Giacosa, “molti di questi luoghi comuni sono il risultato di tradizioni popolari non sempre supportate da basi scientifiche. Ad esempio, bere grandi quantità d’acqua durante i pasti può rivelarsi controproducente: diluisce i succhi gastrici e rallenta lo svuotamento dello stomaco, ostacolando la digestione. È preferibile, quindi, arrivare al pasto ben idratati ed evitare preparazioni troppo liquide come minestre molto allungate, che possono rendere la digestione più lenta e difficoltosa.”

Ma le convinzioni errate non si fermano qui. Vino, caffè, amari e persino il cioccolato sono spesso oggetto di disinformazione. “Il caffè, anche decaffeinato, è una fonte preziosa di polifenoli – segnala Giacosa – e può essere consumato quotidianamente da soggetti sani in quantità moderate, fino a 2-3 tazzine al giorno, senza effetti negativi. Diverso è il discorso per chi soffre di aritmie o altre patologie cardiache, per cui è necessaria una valutazione più attenta”, precisa il Professore.

Durante le festività pasquali, quando il consumo di alcol tende ad aumentare, la scelta migliore, se non si riesce a rinunciare, è un buon bicchiere di vino rosso. “L’importante è gustarlo con consapevolezza, all’interno di un pasto in stile mediterraneo, che ne esalta i benefici e favorisce la convivialità”, spiega il Prof. Giacosa.

Il cioccolato, spesso etichettato come “nemico della dieta”, è un altro alimento oggetto di pregiudizi. “In realtà – precisa Giacosa – il cioccolato fondente, con almeno l’80% di cacao e di buona qualità, è un concentrato di antiossidanti naturali e può essere considerato un vero e proprio ‘superfood’, sempre nell’ambito di un consumo moderato. Diverso il discorso per quello al latte o per i cremini, che contengono elevate quantità di zuccheri e grassi poco salutari.”

Infine, anche frutta secca come noci, nocciole e mandorle, è spesso evitata per timore dei grassi. Al contrario, si tratta di alimenti preziosi all’interno della dieta mediterranea, a patto di consumarli in porzioni adeguate e masticarli bene per favorire l’assorbimento dei nutrienti.

I 5 CONSIGLI DELL’ESPERTO

Seguire un regime alimentare sano: l’alimentazione mediterranea è la base di un regime sano. Per ottenere un “effetto detox “più marcato – ricercato spesso in questa stagione primaverile – è utile aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale, come frutta e verdura, ed evitare i prodotti eccessivamente lavorati. È preferibile scegliere ingredienti freschi e minimamente trasformati, utilizzando metodi di cottura semplici e salutari, e prediligere a colazione alimenti nutrienti e bilanciati: due uova, formaggio magro, yogurt naturale (evitando quelli che contengono zuccheri aggiunti), frutta fresca e una bevanda a piacere, come caffè o tè.

Bere molti liquidi fuori pasto: spesso si tende a bere solo durante i pasti, ma per favorire il processo di depurazione del corpo è fondamentale assumere liquidi durante tutta la giornata. L’acqua aiuta a eliminare le tossine e contribuisce al benessere generale dell’organismo.

Fare attività fisica, in generale e soprattutto dopo i pasti: almeno 30 minuti di camminata veloce al giorno sono essenziali per mantenere il corpo attivo. L’ideale è svolgere attività fisica di questo tipo dopo i pasti, piuttosto che prima: muoversi dopo aver mangiato aiuta la digestione e migliora il metabolismo, evitando di accumulare eccessi calorici.

Dormire almeno sette ore a notte: il riposo è fondamentale per il benessere fisico e mentale. Anche se si tende a sottovalutare l’importanza del sonno, dormire almeno 7 ore a notte aiuta il corpo a rigenerarsi e a mantenere un equilibrio ottimale

Riscoprire la socialità durante i pasti: un aspetto fondamentale dell’alimentazione, che tutti dovrebbero considerare, è il valore di mangiare in compagnia. “Sarebbe bello”, dice il Professore, “riscoprire il piacere di condividere i pasti, dando importanza all’aspetto sociale dell’alimentazione, dalla ‘ritualità’ dell’acquisto dei prodotti, che sia al mercato o al supermercato, e ai benefici che ne derivano.”

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