Psoriasi pustolosa generalizzata: disponibile un nuovo farmaco per migliorare la vita dei pazienti 

Diagnosi tardive, quando non mancate, dovute al difficile riconoscimento di forme sfumate, che rallentano l’accesso al percorso di cura; assenza, fino ad oggi, di terapie innovative specifiche. Sono le principali aree di criticità intorno alla psoriasi pustolosa generalizzata (Generalized Pustular Psoriasis – GPP), grave malattia rara e cronica della pelle, potenzialmente pericolosa per la vita a causa delle complicanze che può provocare se non trattata adeguatamente.

La psoriasi pustolosa generalizzata rappresenta meno dell’1% di tutti i casi di psoriasi; più comune nelle donne, si presenta tra i 50 e i 60 anni e la sua incidenza è di circa 50 nuovi casi l’anno. Essendo assimilabile ad altre forme di psoriasi e malattie cutanee, risulta essere sottostimata e sottodiagnosticata.

La lunga attesa degli specialisti e dei pazienti di un farmaco innovativo mirato per la GPP è finalmente terminata: l’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) ha autorizzato l’immissione in commercio per uso ospedaliero e la rimborsabilità di spesolimab, indicato in monoterapia per il trattamento delle riacutizzazioni (flare) della GPP negli adulti e negli adolescenti sopra i 12 anni di età.

L’arrivo di questa importante innovazione terapeutica potrebbe cambiare, insieme ad una diagnosi certa e precoce, la qualità di vita dei pazienti affetti da GPP, malattia segnata da un decorso clinico eterogeneo e imprevedibile di cui ancora non si conoscono i meccanismi patogenetici, ma che in molti casi è dovuta ad alterazioni del sistema immunitario, in particolare all’eccessiva attivazione della via pro-infiammatoria dell’interleuchina 36 (IL36R), che genera una esagerata risposta infiammatoria da parte delle cellule cutanee.

“La GPP si manifesta con un’eruzione diffusa di pustole sterili su base eritematosa che si associa talora a sintomi sistemici quali dolore, febbre, malessere generale, affaticamento e manifestazioni extracutanee (colestasi, artrite). Queste improvvise acutizzazioni sono chiamate “flare” e, se non riconosciute e trattate tempestivamente, possono portare ad un aggravamento della condizione clinica e in rari casi a decesso – dichiara Francesco Cusano, Past President ADOIAssociazione Dermatologi-venereologi Ospedalieri Italiani e della sanità pubblica – La diagnosi precoce è importante perché la patologia è altamente impattante sulla vita dei pazienti e il suo andamento clinico rischia di andare fuori controllo se non si interviene tempestivamente con terapie corrette. Fondamentale la diagnosi differenziale, che però è molto difficile perché la GPP si può manifestare con espressioni eterogenee, la cui variabilità è accentuata da eventuali trattamenti non specifici pregressi”.

Spesolimab è un farmaco biologico, un anticorpo monoclonale umanizzato del tipo immunoglobulina G1 (IgG1) antagonista del recettore umano dell’interleuchina 36R (IL36R), di cui blocca la segnalazione. L’efficacia e la sicurezza di spesolimab sono state valutate dallo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo EFFISAYL 1.

“La sicurezza ed efficacia di spesolimab sono state analizzate nello studio Effisayl 1, che ha mostrato un rapido controllo delle manifestazioni cutanee entro una settimana dal trattamento. La prevenzione delle riacutizzazioni della GPP con un trattamento efficace e ben tollerato coprirebbe un bisogno altamente insoddisfatto, riducendo l’impatto delle comorbidità e della mortalità associata” spiega Maria Concetta Fargnoli, Vice Presidente SIDeMaSTSocietà Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.

Total
0
Condivisioni
Articolo Precedente

Aspettativa di vita media dopo la diagnosi di demenza

Articoli correlati