Un’installazione in piazza dei Cinquecento a Roma per rappresentare la “resistenza del corpo”, che ostacola la perdita di peso e le difficoltà che le persone con obesità vivono ogni giorno.
L’installazione ha lanciato il sito www.patologiaobesita.it e la campagna “Perdere peso non dipende solo da te. Il tuo corpo può fare resistenza”, promossa da Lilly con il patrocinio dell’associazione pazienti Amici Obesi Onlus, e che ha l’obiettivo di far conoscere l’obesità come patologia attraverso una corretta informazione.
Nel sito si possono reperire maggiori informazioni e approfondimenti per comprendere l’obesità, conoscere il percorso per la perdita di peso e i diversi approcci alla gestione del peso, oltre a materiali utili nel confronto con il medico.
«L’obesità è legata ad una modificazione patologica dei meccanismi che nel nostro organismo regolano la fame. la sazietà e di conseguenza il peso corporeo» spiega Rocco Barazzoni, Presidente Società Italiana Obesità (SIO) e Professore Associato di Medicina Interna, Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Trieste. «È dimostrato che le persone affette da obesità presentano alterazioni di tali processi biologici che portano ad un rischio maggiore di aumentare la propria massa grassa. A questi meccanismi si associano anche fattori genetici, endocrini e ambientali. L’insieme di tutti questi elementi definisce l’obesità come malattia».
La quotidianità che vive una persona affetta da obesità è complicata e difficile, caratterizzata in molti casi da una sensazione di profonda solitudine, incomprensione, senso di colpa e percezione di perdita di autocontrollo.
«Nessuna persona con obesità è contenta della propria condizione, anche se in apparenza la vive con il sorriso; scavando emerge sempre la sofferenza e il disagio» conferma Iris Zani, Presidente Associazione Amici Obesi. «Il paziente avverte i limiti fisici del proprio corpo nella quotidianità, i limiti psicologici e poi ci sono i limiti non tangibili, quei complessi meccanismi che regolano la fame, la sazietà e il peso, che si oppongono al calo dei chili in eccesso e al mantenimento del peso raggiunto nel tempo. La maggior parte delle persone è convinta che l’obesità sia una responsabilità e una colpa dell’individuo, questo purtroppo è in parte dovuto alla mancanza di un riconoscimento ufficiale dell’obesità come malattia».
Nel video:
- Rocco BARAZZONI, Presidente SIO-Società Italiana Obesità e Professore Associato di Medicina Interna Università di Trieste
- Iris ZANI, Presidente Associazione Amici Obesi
- Elias KHALIL, Presidente e Amministratore Delegato Italy Hub di Lilly