Si chiama “Pronto AIL” lo sportello telefonico lanciato dall’Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e i Mielomi in collaborazione con Pfizer per offrire supporto e consulenze personalizzate.
Il servizio, disponibile nelle città di Roma, Palermo, Trapani, Bologna, Milano e Torino, garantisce l’assistenza di operatori specializzati sui diritti assistenziali, lavorativi e previdenziali di pazienti, familiari e di chi si prende cura delle persone con tumore del sangue.
«Dopo tre mesi dall’apertura dello sportello a Milano possiamo fare un primo bilancio sulle necessità dei pazienti. I bisogni principali riguardano il supporto psicologico e l’assistenza spesso per necessità semplici ma che risultano importanti per la gestione della vita di una persona con diagnosi oncologica» racconta Martina Pennisi, Ematologa all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «In particolare, per quanto riguarda “Pronto AIL” di Milano, va considerato che la regione Lombardia è oggetto di migrazione sanitaria, per cui molti pazienti provengono da altre regioni, spesso devono fermarsi a Milano per molto tempo per le cure e nella maggior parte dei casi sono accompagnati da un familiare, che necessita di un alloggio».
È proprio per andare incontro a queste esigenze che da anni AIL ha messo a disposizione le Case AIL. «Sono molte le richieste degli utenti soprattuto in alcune regioni per l’accoglienza nelle Case AIL, che sono presenti in trentotto province italiane e costruite in prossimità dei centri ematologici per ospitare i pazienti e i loro familiari quando si spostano temporaneamente dal luogo di residenza per le terapie» spiega Carlotta Cattafesta, Iniziative di Raccolta Fondi e Relazioni Esterne di AIL Milano Monza Brianza. «Inoltre le nostre attività hanno l’obiettivo di sollevare il paziente da altre gravi preoccupazioni come i problemi economici, l’accompagnamento in ospedale per le terapie, il sostegno psicologico».
Nel video:
- Carlotta CATTAFESTA, Iniziative di Raccolta Fondi e Relazioni Esterne – AIL Milano Monza Brianza
- Martina PENNISI, Dipartimento di Ematologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano