Broncopneumopatia cronica ostruttiva sotto controllo grazie alle terapie più innovative

La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia respiratoria che danneggia i polmoni, causa un progressivo declino della funzionalità polmonare ed è la quarta causa di morte a livello mondiale. I sintomi comprendono tosse persistente, eccessiva produzione di muco e respiro corto che possono compromettere la capacità di svolgere le attività quotidiane di routine. 

Si tratta di una patologia diagnosticata spesso in ritardo, anche a causa di una sottovalutazione dei primi segni della malattia, cioè la tosse e un principio di bronchite cronica, che i pazienti, in buona percentuale fumatori, tendono a trascurare.  

«Il ritardo diagnostico è associato a diverse motivazioni e la prima riconduce alla causa primaria della patologia, cioè il fumo di sigaretta» conferma Pierachille Santus, Professore di Malattie Respiratorie all’Università degli Studi di Milano e Direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia all’Ospedale Sacco di Milano. «Il fumatore considera normale avere la tosse per cui non si reca dal medico e a questa percezione si associa uno stigma che colpisce la persona che fuma, che ha difficoltà ad andare dal medico e ammettere la sua abitudine al fumo. Di conseguenza la persona con BPCO si reca dal medico soltanto quando avverte mancanza di respiro, ma in questo caso è già in una fase in cui la malattia è conclamata, con un’alterazione della funzione respiratoria anche del 50%». 

Eppure la diagnosi precoce è essenziale per poter avviare un trattamento della malattia tempestivo e precoce, soprattutto perché oggi disponiamo di farmaci efficaci e sicuri

«Il più recente si chiama dupilumab ed è un anticorpo monoclonale interamente umano che riduce significativamente le riacutizzazioni dei sintomi (mancanza di fiato, tosse ed espettorazione) che nella fase avanzata della malattia costringono il paziente a frequenti ricoveri ospedalieri» spiega Santus. «Utilizzato in associazione con i farmaco inalatori già disponibili, dupilumab riduce l’infiammazione alla base della malattia, migliorando la funzione bronchiale e riducendo le alterazioni che la malattia provoca nei bronchi».

L’aumentata disponibilità di farmaci innovativi viene accolta con favore anche dalle comunità dei pazienti. «I farmaci biologici sono la risposta a molti bisogni dei pazienti e la medicina personalizzata ha portato finalmente a una terapia che può davvero controllare i sintomi invalidanti» commenta Simona Barbaglia, Presidente dell’associazione Respiriamo Insieme, e Salvatore D’Antonio, Presidente dell’associazione Pazienti BPCO sottolinea che «se il paziente è consapevole della potenzialità dei farmaci può essere più costante nel seguire la terapia. Dobbiamo far capire che le terapie innovative sono la risposta al controllo dei sintomi e possono garantire ai pazienti una migliore qualità di vita». 

Nel video:

  • Pierachille SANTUS, Professore di Malattie Respiratorie Università degli Studi di Milano; Direttore Unità Operativa di Pneumologia Ospedale Sacco di Milano
  • Simona BARBAGLIA, Presidente Associazione Respiriamo Insieme
  • Salvatore D’ANTONIO, Presidente Associazione Pazienti BPCO
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Depressione una malattia al pari di altre condizioni mediche

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