Malattie croniche intestinali, medicina personalizzata e attenzione alla sostenibilità

È urgente coniugare innovazione e sostenibilità, per mantenere alti gli standard di cura per i pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali, come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. È il messaggio degli esperti riuniti al Congresso nazionale IG-IBD, il Gruppo italiano per lo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
«Abbiamo numerose novità terapeutiche nel campo delle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), cioè malattia di Crohn e colite ulcerosa. Si va sempre più verso la medicina personalizzata con un’ottica principale di mantenere la sostenibilità del sistema e cercare di garantire la sostenibilità con i costi che hanno queste terapie» spiega Alessandro Armuzzi, Comitato Educazionale  IG-IBD e Professore di Gastroenterologia all’Humanitas University di Rozzano (Milano). 

Nel mondo si stimano circa 10 milioni di persone con malattie infiammatorie croniche intestinali, di cui circa 3,4 milioni in Europa con una prevalenza in crescita. «Nella gestione delle Mici, le malattie infiammatorie croniche intestinali, stiamo assistendo a una rivoluzione della pratica clinica» afferma Massimo Claudio Fantini, segretario generale IG-IBD e Professore di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Cagliari. «Terapie avanzate, innovazioni e nuove tecnologie smart, come l’intelligenza artificiale, le tecniche endoscopiche avanzate e il telemonitoraggio, stanno offrendo opzioni sempre più personalizzate ed efficaci».

Per raggiungere questi obiettivi, durante il congresso è stata presentata la Fondazione IG-IBD, un’importante iniziativa a sostegno della ricerca e della gestione delle malattie croniche intestinali in Italia. «La Fondazione IG-IBD ha come obiettivo quello di sensibilizzare le istituzioni verso le malattie infiammatorie croniche intestinali, quali la malattia di Crohn e la colite ulcerosa e di supportare, stimolare la ricerca scientifica in questo campo perché i pazienti che si ammalano di queste patologie sono sempre più numerosi quindi è sempre più necessario disporre di metodiche diagnostiche e soprattutto terapie innovative» commenta Sandro Ardizzone, presidente Fondazione IG-IBD e Professore di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Milano.

Nel video:

  • Massimo Claudio FANTINI, Segretario Generale IG-IBD – Professore di Gastroenterologia Università degli Studi di Cagliari
  • Alessandro ARMUZZI, Comitato Educazionale  IG-IBD – Professore di Gastroenterologia Humanitas University Rozzano – Milano
  • Sandro ARDIZZONE, Presidente Fondazione IG-IBD – Professore di Gastroenterologia Università degli Studi di Milano
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