Per otto pazienti con artrite reumatoide su dieci la personalizzazione della cura migliora la qualità di vita, convinti che sia questa la strada maestra per garantire una migliore qualità di vita, intesa come benessere psicosociale associato a un buon livello di funzionalità.
È quanto emerge dall’indagine realizzata da ALTEMS Advisor – Facoltà di Economia Università Cattolica del Sacro Cuore con il patrocinio di ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici ODV e di APMARR – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, e con il contributo non condizionante di Alfasigma.
Secondo i pazienti, i principali bisogni non soddisfatti sono l’identificazione precoce della diagnosi, la comunicazione tra medici di famiglia e reumatologi, la riorganizzazione dei servizi di cura e l’accesso all’innovazione. «Chiediamo una diagnosi precoce, più accesso cure e terapie personalizzate. Oggi sono disponibili molte opportunità terapeutiche alle quali le regioni mettono degli sbarramenti, ma noi vogliamo una qualità di vita migliore anche grazie ai farmaci più recenti» commenta Silvia Tonolo Presidente ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici.
Le richieste dei pazienti di cure personalizzate si incontrano con la possibilità per i reumatologi di individuare le terapie più appropriate tra le diverse opzioni.
«L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce in maniera elettiva le articolazioni ed è quella più severa in termini di potenziale danno strutturale delle articolazioni, di danno osseo secondario, di complicanze extra-articolari, di comorbidità associate e di rischio di mortalità tra tutte patologie osteoarticolari» spiega Gian Domenico Sebastiani, Direttore UOC Reumatologia AO San Camillo-Forlanini di Roma e Presidente SIR – Società Italiana Reumatologia. «Bisogna garantire l’accesso dei pazienti a terapie innovative come le “piccole molecole” e i JAK-ibibitori, una classe di farmaci di recente introduzione nel panorama terapeutico dell’artrite reumatoide, da utilizzare in base a criteri di appropriatezza, attraverso una accurata valutazione dei pazienti che possono maggiormente beneficiarne».
Nel video:
- Florenzo IANNONE, Professore di Reumatologia Università degli Studi di Bari Aldo Moro
- Silvia TONOLO, Presidente ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici
- Gian Domenico SEBASTIANI,Direttore UOC Reumatologia AO San Camillo-Forlanini di Roma; Presidente SIR – Società Italiana Reumatologia