Per chi ha un tumore, il dolore è spesso una delle componenti più invalidanti e circa la metà dei malati oncologici soffre di dolore cronico. Può manifestarsi in qualsiasi stadio del tumore, con un impatto fortissimo sul piano fisico e psico-emotivo e sulla stessa sopravvivenza del paziente.
«Il dolore oncologico non è esclusivo della malattia in stadio avanzato, ma si manifesta in ogni momento della malattia, nelle sue tre componenti: quella biologica, rappresentata dal dolore fisico vero e proprio, quella psico-emozionale, legata ad ansia, depressione, insonnia e ad altre alterazioni del tono dell’umore, e quella sociale, data dalle limitazioni funzionali nella vita quotidiana» spiega Arturo Cuomo, Direttore S.C. Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, Istituto Nazionale Tumori – IRCCS Fondazione Pascale, Napoli.
Curare il dolore è pertanto una priorità clinica ed etica per far vivere meglio e più a lungo i pazienti, che possono avvalersi della disponibilità di farmaci oppioidi efficaci e sicuri. L’utilizzo dei farmaci oppioidi rappresenta una strategia terapeutica fondamentale per il trattamento del dolore, come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Tra questi medicinali c’è il Fentanyl, un farmaco indispensabile per il trattamento del dolore. E gli esperti ribadiscono la sua utilità, mettendo in guardia dall’attenzione mediatica sull’uso illecito del Fentanyl come sostanza stupefacente. «Il Fentanyl è un farmaco analgesico estremamente prezioso per la cura del dolore oncologico, molto potente ma anche molto sicuro, di cui non bisogna avere timore se ci si affida al controllo medico» conferma Vittorio Guardamagna, Direttore Cure Palliative e Terapia del Dolore dello IEO- Istituto Europeo di Oncologia, Milano. «Gli effetti collaterali dei farmaci oppioidi sono noti e i medici hanno gli strumenti per gestirli adeguatamente e senza rischi. Al contrario dei farmaci antinfiammatori non steroidei di uso comune che sono pericolosi se impiegati in modo errato, cioè se assunti cronicamente, perché possono provocare ulcere e perforazioni gastrointestinali, ma anche danni renali o epatici, i farmaci oppioidi non provocano danni d’organo».
Nel video:
- Arturo CUOMO, Direttore Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica; Istituto Nazionale Tumori – IRCCS Fondazione Pascale, Napoli.
- Vittorio GUARDAMAGNA, Direttore Cure Palliative e Terapia del Dolore; IEO – Istituto Europeo di Oncologia, Milano.
- Franco MARINANGELI, Professore di Anestesia e Rianimazione, Università degli Studi de L’Aquila; Direttore Dipartimento Emergenza e Accettazione ASL 1 Abruzzo.