Quali sono i sintomi precoci che precedono la malattia di Alzheimer

Oggi diagnosticare precocemente l’Alzheimer e intervenire in una fase iniziale può consentire di rallentare la progressione della malattia permettendo così ai pazienti di avere più tempo di qualità davanti a loro.

È questo il messaggio principale della campagna di sensibilizzazione “Pensaci, per non dimenticarlo”, avviata da Lilly, con il patrocinio di AIMA – Associazione italiana malattia di Alzheimer, SIN – Società italiana di Neurologia, e SINDEMAssociazione autonoma aderente alla SIN per le demenze, per favorire una maggiore consapevolezza dei primi sintomi della malattia, che inizia spesso con piccoli segni, di cui a volte non è facile accorgersi.

Una campagna che si propone di riscrivere la narrazione corrente della malattia di Alzheimer, favorendo una maggiore consapevolezza dei primi sintomi della malattia così da rendere sempre più frequente una diagnosi precoce, fondamentale per intervenire sulla progressione di malattia e garantire una migliore qualità e aspettativa di vita delle persone che ci convivono.

Al centro della campagna un video, che funge da catalizzatore per il coinvolgimento di un ampio ecosistema di canali social e digitali. Il video integra una parte emozionale, basata su brani tratti dal romanzo “Elegia per Iris” di John Bailey, letti dalla voce d’eccezione dell’attore Luca Ward.

Per visualizzare il video clicca qui

«La malattia di Alzheimer inizia spesso con piccoli segni, di cui a volte non è facile accorgersi – dichiara Alessandro Padovani, Direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Brescia e Presidente Sin – A volte, soprattutto nelle persone che sono avanti negli anni, questi piccoli deficit non vengono riconosciuti: dimenticare dove si è posteggiata l’auto, attribuire dei nomi diversi alle persone che si conoscono, o anche solo cambiare abitudini. A volte si tratta di segnali subdoli e difficili da intercettare. È importante non derubricare, o ritenere che tutto questo sia normalmente legato all’invecchiamento, perché può essere il segnale, invece, di una malattia come la malattia di Alzheimer che comporta un peggioramento continuo».

Nel video:

  • Alessandro PADOVANI
    Direttore della Clinica Neurologica Università di Brescia – Presidente SIN-Società italiana di Neurologia
  • Annachiara CAGNIN
    Responsabile Centro per il declino cognitivo e la demenza Azienda Ospedale-Università di Padova – Segretario SINdem- Associazione autonoma aderente alla SIN per le demenze
  • Elias KHALIL
    Presidente e Amministratore Delegato Lilly Italy Hub
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