I pazienti con apnea ostruttiva notturna spesso russano rumorosamente, il loro respiro inizia e si interrompe durante la notte e possono svegliarsi più volte. Ciò non solo causa stanchezza, ma può anche aumentare il rischio di ipertensione, ictus, malattie cardiache e diabete di tipo 2. L’apnea ostruttiva notturna è molto comune, ma molte persone non si rendono conto di soffrirne.
I pazienti che assumono sulthiame, un farmaco attualmente in uso per l’epilessia, hanno sperimentato una riduzione dei sintomi dell’apnea notturna ostruttiva e una riduzione del 50% delle apnee respiratorie, secondo i risultati di uno studio clinico presentato al congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna, Austria, presentato da Jan Hedner del Sahlgrenska University Hospital e dell’Università di Goteborg in Svezia.
«Il trattamento standard per l’apnea ostruttiva notturna è dormire con una macchina che soffia aria attraverso una maschera facciale per mantenere aperte le vie aeree. Sfortunatamente, molte persone trovano queste macchine difficili da usare a lungo termine, quindi c’è bisogno di trovare trattamenti alternativi» spiega Hedner.
Lo studio ha coinvolto 298 persone con apnea ostruttiva notturna in cura presso 28 diversi centri in Spagna, Francia, Belgio, Germania e Repubblica Ceca. Tutti i pazienti non tolleravano o rifiutavano di usare macchine a pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP) o boccagli progettati per mantenere aperte le vie aeree.
Il sulthiame è un farmaco che agisce sul sistema respiratorio inibendo un enzima chiamato anidrasi carbonica e stimolando i muscoli delle vie aeree superiori. Le persone che hanno assunto sulthiame durante la sperimentazione hanno avuto una riduzione dei sintomi dell’apnea ostruttiva notturna, come l’arresto respiratorio durante la notte e la sensazione di sonnolenza durante il giorno. Anche i loro livelli medi di ossigeno nel sangue sono migliorati con il trattamento. Ciò suggerisce che il sulthiame potrebbe essere un trattamento efficace per l’apnea ostruttiva notturna, soprattutto per coloro che scoprono di non poter utilizzare i trattamenti meccanici esistenti.