Virus respiratorio sinciziale, le informazioni per proteggere il neonato

Dal mese di luglio 2024 fino ai primi mesi del 2025, in circa 260 punti nascita sul territorio italiano verrà distribuito il Diario del bebè, realizzato dall’agenzia di comunicazione FattoreMamma con illustrazioni originali, in cui scrivere pensieri, incollare foto, seguire i progressi di crescita sin dai primi giorni di vita, ma anche da cui trarre informazioni preziose sulla salute del neonato.

Una sezione del Diario, realizzato con la collaborazione non condizionante di Sanofi, è interamente dedicata al virus respiratorio sinciziale (RSV), e offre informazioni su stagionalità, modalità di diffusione e sintomi di questo virus, che rappresenta la principale causa di infezioni respiratorie pediatriche come bronchioliti e polmoniti, nonché di ospedalizzazione nei neonati nel primo anno di vita. Più del 60% delle infezioni respiratorie acute in bambini minori di cinque anni di età e l’80% nei bambini di età inferiore ad un anno sono dovute a RSV.

Per aiutare i genitori durante il confronto con lo specialista, è disponibile nel Diario anche una checklist dei sintomi per comprendere lo stato di salute del neonato. Le informazioni sono disponibili sul sito dedicato www.togetheragainstrsv.it.

Recentemente la Società italiana d’igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI) e la Società italiana di malattie infettive e tropicali (SIMIT) hanno pubblicato un documento congiunto sulla RSV (https://www.igienistionline.it/docs/2024/03rsv.pdf):  
“La RSV può provocare gravi manifestazioni cliniche con difficoltà respiratoria e ospedalizzazione in alcuni soggetti ad alto rischio. Tra questi sono compresi bambini prematuri nati prima delle 29 settimane di gravidanza (prima di aver ricevuto la quota sufficiente di anticorpi anti-RSV dalla propria madre), lattanti e bambini minori di 24 mesi con displasia broncopolmonare (BPD, malattia polmonare legata alla prematurità), bambini con cardiopatia congenita o altre malattie respiratorie croniche, bambini immuno-compromessi”. 

Per quanto riguarda la prevenzione della RSV, per molto tempo l’unica opzione preventiva disponibile è stata rappresentata da approcci non farmacologici. “La riduzione del rischio di contrarre RSV e di ulteriore diffusione agli altri prevede: accurato lavaggio delle mani; evitare di toccarsi occhi, naso o bocca; pulizia delle superfici che potrebbero essere contaminate; se possibile, mantenere una distanza di almeno 1,5-2 metri da persone con starnutazione o tosse; evitare l’esposizione al fumo di tabacco, che aumenta il rischio di infezione; le persone che hanno sintomi da raffreddore dovrebbero riparare i propri colpi di tosse e gli starnuti; lavare frequentemente e correttamente le mani; astenersi dal baciare gli altri e stare il più lontano possibile da soggetti ad alto rischio” consiglia il documento SItI-SIMIT.

Pe quanto riguarda le terapie disponibili, attualmente si stanno sviluppando nuovi approcci preventivi “farmacologici”, alcuni dei quali sono già disponibili. Tra questi rientrano il ricorso alla immunoprofilassi passiva mediante l’utilizzo di anticorpi monoclonali  e la profilassi attiva mediante immunizzazione.

“Per quanto concerne gli anticorpi monoclonali di vecchia generazione, l’unica opzione disponibile è a lungo stata rappresentata dal palivizumab” si legge nel documento SItI-SIMIT. “L’uso di palivizumab è limitato non solo dalla ristretta indicazione terapeutica, ma anche dall’alto costo e dalla necessità di somministrazioni mensili durante il periodo epidemico a causa della sua breve emivita. Attualmente è disponibile un anticorpo monoclonale di nuova generazione, nirsevimab, caratterizzato da una emivita prolungata (5 mesi). In questo caso una singola dose (dosaggio fisso in base al peso del bambino) protegge immediatamente dopo la somministrazione e idealmente per l’intera stagione RSV”.

Recentemente poi sono stati approvati e sono disponibili due vaccini per RSV: il primo è un vaccino ricombinante monovalente adiuvato per la prevenzione negli adulti. Un secondo vaccino è stato approvato anche alle donne in gravidanza tra la 32° e 36° esima settimana, garantendo una protezione fino ai 6 mesi di età ai futuri neonati. Si tratta di un vaccino bivalente RSV non adiuvato da somministrare come iniezione monodose nel muscolo. La Commissione europea, a seguito della raccomandazione dell’EMA, ha dato l’approvazione all’immissione in commercio in Unione Europea, e questi nuovi vaccini potranno essere presto disponibili anche in Italia.

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