Approvata una nuova terapia specifica per la BPCO

Gli eosinofili sono globuli bianchi che possono essere più elevati nel sangue quando c’è un’infiammazione in corso, poiché concorrono alla risposta immunitaria contro allergeni e infezioni parassitarie. Quindi individuare i pazienti con alti livelli di eosinofili può aiutare tenere sotto controllo diverse malattie infiammatorie, come la BPCO, broncopneumopatia cronica ostruttiva, una malattia respiratoria che danneggia i polmoni e causa un progressivo declino della funzionalità polmonare.

I sintomi della BPCO comprendono tosse persistente, eccessiva produzione di muco e respiro corto, che possono compromettere la capacità di svolgere anche le più semplici attività quotidiane di routine. Il fumo e l’esposizione a particelle nocive sono fattori di rischio fondamentali per la BPCO, ma anche chi smette di fumare può comunque sviluppare o continuare ad avere la malattia.

La BPCO è una malattia cronica difficile da gestire e da oltre un decennio non sono stati approvati nuovi approcci terapeutici, per cui l’approvazione della prima terapia target ad essere approvata nell’Unione europea per questa patologia è stata accolta positivamente dai medici. Si chiama dupilumab, ed è in trattamento aggiuntivo di mantenimento per gli adulti affetti da BPCO non controllata, caratterizzata appunto da un aumento degli eosinofili nel sangue, che è in grado di ridurre significativamente le riacutizzazioni della malattia, migliorare la funzione polmonare e la qualità di vita dei pazienti.

L’approvazione si basa sui risultati degli studi BOREAS e NOTUS, pubblicati sulla rivista New England Journal of Medicine, secondo cui dupilumab, oltre a ridurre le riacutizzazioni, migliora la funzione polmonare già alla seconda settimana di trattamento, risultati mantenuti dopo un anno in entrambi gli studi.

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