L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni che diventano dolenti, tumefatte e vanno deformandosi con il tempo se non curate con farmaci specifici. È una patologia accomunata ad altre condizioni infiammatorie, come la psoriasi e l’artrite psoriasica.
Inizialmente i medici disponevano soltanto di terapie che attenuavano i sintomi, ma in pochi anni si è assistito a un significativo progresso, con la disponibilità dei farmaci biotecnologici e più recentemente dei JAK-inibitori.
Tofacitinib è stato il primo JAK-inibitore che si può assumere per bocca e ha dimostrato di possedere un’elevata efficacia nel controllo dell’artrite reumatoide, con un miglioramento clinico del paziente. Questi effetti sono sorprendentemente rapidi, già evidenti dopo una o due settimane dall’inizio del trattamento.
«Tofacitinib fa parte di una classe di farmaci che sono in grado di inibire specifiche molecole chiamate janus chinasi, implicate in maniera importante nell’attivazione del segnale infiammatorio da parte di diverse sostanze pro-infiammatorie» spiega Nicoletta Luciano, Specialista in Reumatologia Ospedale Humanitas di Rozzano – Milano. «Le janus chinasi trasmettono il segnale dall’esterno all’interno della cellula, quindi modulando la loro attività sono in grado di inibire tutti i meccanismi che si trovano a valle, in primo luogo il processo infiammatorio. Questa azione può rivelarsi utile in diverse malattie croniche caratterizzate da infiammazione come l’artrite reumatoide e altre in campo reumatologico e gastroenterologico. Tofacitinib si somministra per via orale e questo rappresenta un vantaggio per il paziente, che non deve ricorrere alla somministrazione per via parenterale, come succede per molti altri farmaci avanzati».
Nel video:
Nicoletta LUCIANO
Specialista in Reumatologia Ospedale Humanitas di Rozzano – Milano