In medicina, avere una visione olistica vuol dire avere la capacità di valutare il paziente nella sua interezza e considerare la possibilità che esistano interazioni a distanza fra patologie apparentemente non collegate tra loro. E questo vale anche per le malattie cardiovascolari, come sottolineato al Congresso Europeo di Cardiologia.
In Italia, solo tre pazienti su dieci assumono regolarmente i farmaci per ridurre la pressione arteriosa, con un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e uno dei problemi è l’elevato numero di pillole da assumere.
Uno studio italiano pubblicato recentemente sulla rivista Advances in Therapy ha dimostrato che una singola pillola contenente una tripla combinazione di farmaci può migliorare l’aderenza al trattamento antipertensivo.
«Molti pazienti con ipertensione non raggiungono il controllo della pressione arteriosa utilizzando due agenti antipertensivi e richiedono farmaci aggiuntivi. In questo contesto abbiamo condotto un’analisi nella pratica clinica italiana per valutare i cambiamenti nell’aderenza quando il trattamento è passato dall’assunzione di due pillole a una singola pillola» spiega Claudio Borghi, Professore di Medicina Interna all’Università di Bologna e Direttore di Medicina Cardiovascolare al Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna. «Questa analisi del mondo reale ha mostrato che il passaggio a una tripla combinazione di farmaci contenuti in una pillola singola può offrire un’opportunità di miglioramento per l’aderenza al trattamento antipertensivo».
L’analisi ha utilizzato i dati di Banche dati sanitarie amministrative italiane per valutare i cambiamenti nell’aderenza quando la terapia comprendente una pillola a base di perindopril e indapamide più una seconda pillola a base di amlodipina è stata sostituita da una terapia con una singola pillola a base di perindopril, indapamide e amlodipina.
A conclusione dello studio, la percentuale di pazienti pienamente aderenti era significativamente più alta con la singola pillola.
«Semplificare l’assunzione del farmaco antipertensivo utilizzando una combinazione tripla in una pillola singola può quindi offrire un’opportunità per migliorare l’aderenza nella pratica clinica e nella vita reale» commenta Borghi.
Nel video:
Claudio BORGHI
Professore di Medicina Interna Università Bologna
Direttore Medicina Cardiovascolare Policlinico S. Orsola-Malpighi Bologna