Secondo un nuovo studio pubblicato dalla rivista statunitense American Journal of Preventive Medicine. la diffusione del monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa tra gli adulti con ipertensione potrebbe ridurre sostanzialmente l’onere delle malattie cardiovascolari e risparmiare sui costi sanitari a lungo termine. I risultati dello studio mostrano anche che il monitoraggio domiciliare ha il potenziale per affrontare le diffuse disparità di salute che devono affrontare i residenti rurali, lontani dagli ospedali.
Analizzando i dati del Behavioral Risk Factor Surveillance System (BRFSS) statunitense, i ricercatori hanno previsto che l’implementazione del monitoraggio della pressione arteriosa domiciliare, al contrario delle tradizionali cure cliniche, potrebbe comportare una riduzione dei casi di infarto miocardico del 4,9% e di ictus del 3,8% in 20 anni.
«Il nostro studio è tra i primi a valutare il potenziale impatto sulla salute e sull’economia dell’adozione del monitoraggio della pressione sanguigna a casa tra gli adulti con ipertensione. Abbiamo scoperto che facilita la diagnosi precoce, l’intervento tempestivo e la prevenzione delle complicanze, portando a un migliore controllo e migliori risultati di salute» commenta Yan Li, PhD, professore alla School of Public Health, Shanghai Jiao Tong University School of Medicine, e ricercatore responsabile dello studio. «Dato che quasi la metà di tutti gli adulti negli Stati Uniti (47%) è affetta da ipertensione e considerando le persistenti disparità di salute nella salute cardiovascolare, è molto importante sostenere l’adozione diffusa di strategie efficaci e convenienti».