Virus Respiratorio Sinciziale nella prima infanzia, in arrivo vaccini e farmaci efficaci

Il Virus Respiratorio Sinciziale è molto diffuso e contagioso, e, come il virus dell’influenza provoca epidemie annuali. Si trasmette per via aerea – attraverso l’inalazione di goccioline generate da uno starnuto o dalla tosse – o per contatto diretto delle secrezioni nasali infette con le membrane mucose degli occhi, della bocca o del naso. 

Il virus è la causa più comune di bronchiolite (infiammazione delle piccole vie aeree dei polmoni) e di polmonite nei bambini sotto i due anni, ma può infettare bambini di qualsiasi età, anche se è più comune in quelli tra i 2 e gli 8 mesi. La maggior parte dei bambini viene infettata almeno una volta nei primi due anni di vita ma non sempre sviluppano manifestazioni gravi. 

Il virus è la principale causa di infezioni respiratorie pediatriche nel mondo. In Italia si stima che ogni anno oltre 80.000 bambini nel primo anno di vita vengano visitati in ambulatorio per cause legate all’infezione da RSV, mentre, circa 15.000 abbiano necessità del ricovero ospedaliero.

Si tratta di un virus verso cui, nonostante gli sforzi decennali, non esiste ancora un vaccino autorizzato, anche se nei prossimi mesi potrebbe arrivare l’autorizzazione per un vaccino efficace, anche se proprio in questi giorni la Società Italiana di Pediatria e la Società Italiana di Neonatologia hanno presentato un Manifesto SIP e SIN da titolo “PREVENZIONE DELLE INFEZIONI PEDIATRICHE DA VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE” in cui auspicano che venga superato il concetto di prevenzione basata sulle sole vaccinazioni e che nelle strategie di prevenzione nazionali, e quindi nel calendario, vengano inclusi anche gli anticorpi monoclonali preventivi.

Si tratta di un tema importante sulla strategia di prevenzione del Virus Respiratorio Sinciziale in Italia anche alla luce dell’arrivo degli anticorpi monoclonali preventivi per l’immunizzazione passiva nel primo anno di vita.

Total
0
Condivisioni
Articolo Precedente

L’esposizione al sole senza protezione è un pericolo per la salute

Articolo Successivo

Il disturbo da stress post-traumatico colpisce più di un paziente su dieci con dispositivi cardiaci

Articoli correlati