Inquinamento e tumori, ecco la mappa delle zone più a rischio

Il Convegno Nazionale Curare è prendersi cura organizzato da AIL, l’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma ha esplorato le correlazioni esistenti tra le esposizioni agli inquinanti ambientali e le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, primi tra tutti i tumori e le leucemie

In Italia si registrano ogni anno 400 mila nuovi casi di tumori e 180 mila morti premature a causa del cancro. Questo dato non è distribuito sul territorio in modo uniforme e casuale; si registra una concentrazione nei territori soggetti a inquinamento ambientale. I siti contaminati sono segnalati dal 6° rapporto SENTIERI, lo Studio epidemiologico promosso dall’Istituto Superiore di Sanità.

Secondo il rapporto SENTIERI, tra il 2013 e il 2017, nel totale dei 46 siti nazionali monitorati dalla sorveglianza epidemiologica, si è stimato un rischio di mortalità maggiore del 2%, pari a circa 1.668 decessi l’anno.

I tumori maligni contribuiscono per oltre la metà (56%) degli eccessi osservati. La mortalità per mesoteliomi (tumori che colpiscono prevalentemente i polmoni) risulta in eccesso di tre volte nei siti con presenza di amianto e aree portuali. Inoltre, sono in eccesso la mortalità per tumore del colon retto nei siti caratterizzati dalla presenza di impianti chimici, del 4% tra i maschi e del 3% tra le femmine, e del 6% per il tumore della vescica negli uomini residenti nei siti con discariche.

«Da parte di AIL non poteva venir meno l’attenzione all’ambiente proprio a causa delle sue ripercussioni sulla salute» dichiara Pino Toro, Presidente Nazionale AIL «La crisi ambientale è il risultato anche di un importante aumento di fonti inquinanti sia nell’aria sia negli altri ambienti. La disponibilità di dati scientifici e studi relativi alle relazioni tra inquinamento ambientale e salute a livello nazionale e internazionale dovrebbero condurre a urgenti azioni e normative politiche in materia di regolamentazione della tutela ambientale, sicurezza alimentare, tutela sanitaria e all’immissione di sostanze tossiche sull’ambiente e nel cibo. La normativa europea in materia ambientale è probabilmente la più avanzata al mondo e dovrebbe essere recepita dall’Italia più celermente ai fini di una maggior tutela del diritto alla salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e all’Ambiente. Sul piano della salute, infatti, non è sufficiente agire sull’aspetto della cura dei tumori, ma è necessario intervenire sui fattori di rischio, ovvero sulla prevenzione e sulla tutela della salute, quale strumento per costruire società e comunità che siano in salute». 

Nel video:

Pino TORO
Presidente Nazionale AIL 

Marco VIGNETTI
Presidente GIMEMA e Vicepresidente Nazionale AIL  

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