L’obesità non è il risultato di una cattiva gestione della propria alimentazione o di uno scorretto stile di vita, ma una patologia multifattoriale definita da un’eccessiva adiposità a cui sono correlate numerose altre malattie croniche, come per esempio il diabete, l’insufficienza cardiaca, l’ipertensione. A queste si associano anche importanti ripercussioni a livello psicologico, come la perdita di autostima e sicurezza, l’auto-isolamento e, nei casi più gravi, la depressione.
«L’obesità è una malattia dietro la quale si celano una serie di problematiche di salute e sociali che solo chi l’ha vissuta da vicino è in grado di comprendere» commenta Iris Zani, Presidente di Amici Obesi Onlus. «Occorre agire prontamente una volta riconosciuta la malattia, in modo tale da agevolare i percorsi di cura destinati soprattutto ai pazienti con obesità di medio grado che purtroppo ad oggi, a differenza dei pazienti con obesità grave, devono sostenere interamente a loro carico tutti i costi associati alle visite mediche e ai farmaci»
L’obesità è una malattia cronica e invalidante che, come tale, va trattata. Solo una presa in carico complessiva del paziente e un approccio multidisciplinare, personalizzato sulle esigenze del singolo, possono migliorare la qualità di vita della persona che soffre di obesità. Ciascun paziente deve quindi essere avviato e seguito lungo un percorso su misura, in relazione alla sua storia clinica e al grado di obesità, ma anche alle sue necessità. L’approccio terapeutico consiste nella riduzione del peso corporeo, da effettuarsi sotto stretto controllo medico, seguendo un’alimentazione corretta, effettuando un regolare programma di attività fisica e adeguato alle proprie possibilità. In alcuni casi può essere raccomandato anche l’approccio chirurgico ed endoscopico. Nonostante l’urgenza del problema, però, soltanto l’1% dei pazienti idonei si sottopone all’intervento di chirurgia bariatrica.
«Oggi la chirurgia bariatrica in Italia conta più di 30.000 procedure l’anno e offre la possibilità di eseguire numerosi interventi efficaci nel ridurre il peso, le complicanze ad esso associate e mantenere nel tempo il calo ponderale raggiunto» commenta Ivo Boškoski, Dirigente Medico Gastroenterologo della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma. «Proprio l’evoluzione della tecnica e la ricerca continua da parte dei chirurghi bariatrici di soluzioni sicure ed efficaci vede, ad oggi, anche la possibilità di utilizzare tecniche endoscopiche come la gastroplastica endoscopica. Si tratta di un approccio meno invasivo, una procedura senza incisioni e cicatrici, che impiega un sistema di sutura endoscopico (OverStitch) per ridurre il volume dello stomaco e ritardarne lo svuotamento, ottenendo una perdita di peso duratura e clinicamente significativa».
Nel video:
Iris ZANI
Presidente di Amici Obesi Onlus
Ivo BOŠKOSKI
Dirigente Medico Gastroenterologo Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Roma