L’analisi genetica del microbiota intestinale aiuta a ritrovare e mantenere il naturale benessere

Poco più di vent’anni fa, il sequenziamento del genoma umano ha avuto nella microbiologia lo stesso impatto che ebbe il cannocchiale di Galileo nell’astronomia: una rivoluzione. Grazie a questa rivoluzione le ricerche hanno evidenziato quanto il contributo delle comunità microbiche, che vengono definite microbiota e vivono sul e nel corpo umano, sia importante per lo stato di salute dell’individuo.

Il progresso della ricerca in questo campo ha restituito alla scienza medica una fondamentale consapevolezza: l’intestino è il baricentro della salute fisica e psichica in virtù dell’azione svolta dal microbiota in termini di colonizzazione di agenti patogeni, di funzione metabolica, di collaborazione allo sviluppo del sistema immunitario, di funzione neuroendocrina e di farmacomicrobiomica (interazione fra microbiota e risposta ai farmaci).  

Oggi è disponibile un test che realizza unanalisi genetica del microbiota intestinale, per individuare eventuali condizioni pro-infiammatorie e intervenire per ristabilire l’equilibrio tra i microrganismi e l’ospite. «Il test del microbiota intestinale rappresenta un nuovo strumento utile  ai professionisti per migliorare il percorso diagnostico-terapeutico, che sempre più tende a focalizzarsi  sulle caratteristiche individuo-specifiche della persona» intestinale» spiega Andrea Castagnetti, microbiologo, Direttore Generale e Co-fondatore di Wellmicro. «Il Gut Test ricostruisce la composizione microbica del campione avvalendosi di innovativi strumenti bioinformatici. Partendo da un’affidabile profilazione del microbiota se ne traduce la composizione nel possibile pattern metabolico risultante. Questo permette anche la valutazione di quali aspetti della fisiologia dell’ospite possono essere impattati dal microbiota analizzato come, per esempio, l’omeostasi immunitaria piuttosto che l’asse intestino-cervello fornendo un’analisi più completa possibile».

Il microbiota intestinale dialoga in modo stretto e continuo con tutti gli altri microbiota, vaginale in primis, ma anche mucosale, orale, respiratorio, cutaneo, con influenze reciproche, mantenendo tuttavia una sostanziale leadership rispetto a tutti gli altri. 

»Il microbiota merita di essere studiato e valorizzato nelle strategie di prevenzione e cura in tutte le specialità mediche» afferma Alessandra Graziottin, Professoressa del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia, Università di Verona, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’H. San Raffaele Resnati di Milano. «In ambito uroginecologico e ostestrico è in prima linea nella fisiopatologia delle infezioni uroginecologiche ricorrenti, nella regia della fertilità, nella modulazione della salute di mamma e bambino in gravidanza, nel dolore pelvico cronico e persino in ambito oncologico». 

Nel video:
Alessandra Graziottin, Professoressa del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia, Università di Verona, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’H. San Raffaele Resnati di Milano

Andrea Castagnetti, microbiologo, Direttore Generale e Co-fondatore di Wellmicro

Alessio Romitelli, Direttore Operativo di Named Group e Amministratore Delegato di Wellmicro 

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