La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino con un peso rilevante sulla qualità di vita, sia per l’andamento intermittente con remissioni e riacutizzazioni, sia per la natura stessa dei sintomi, tra i quali il più impattante è il sanguinamento rettale associato a diarrea. Il numero di persone che convivono con una MICI è in progressivo aumento e si stima che questa malattia raddoppierà da qui al 2030.
La gestione della colite ulcerosa presenta ancora diversi bisogni clinici insoddisfatti, a partire dal basso tasso di remissione sostenuta. Infatti, il 30% circa dei pazienti non risponde alle terapie attualmente disponibili. «Sicuramente c’è una quota di pazienti che non raggiunge i benefici attesi, nonostante le diverse terapie a disposizione che sono state introdotte negli ultimi anni» conferma Flavio Caprioli, Segretario generale IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease) e Professore Associato di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Milano.
Per questo motivo le persone con colite ulcerosa chiedono da tempo opzioni terapeutiche che agiscano velocemente nella riduzione dei sintomi e con una somministrazione orale che favorisca una maggiore aderenza alla terapia.
«Convivere con la colite ulcerosa è come fare un viaggio con un compagno antipatico, sperando che dorma sempre» commenta Salvatore Leone, Paziente esperto, Direttore Generale di AMICI, Associazione nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino. «È una patologia che in alcuni casi può essere molto aggressiva. Il ruolo dell’associazione è quello di proporre soluzioni che possano garantire una buona qualità di vita e trattamenti efficaci ai pazienti che rappresentiamo».
Ad aprire nuovi scenari e nuove prospettive in termini di appropriatezza, aderenza e qualità di vita dei pazienti è l’ampliamento dell’inventario terapeutico: tra le novità oggi disponibili in Italia, il JAK inibitore filgotinib, è stato recentemente approvato e rimborsato dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Filgotinib è caratterizzato da rapidità d’azione, efficacia nell’induzione e mantenimento della remissione e dalla monosomministrazione orale.
«Diversi studi confermano l’efficacia di filgotinib nell’indurre e mantenere la remissione clinica, intesa come assenza di sintomi intestinali, e nell’indurre e mantenere la guarigione delle ulcere del colon che sono tipiche della colite ulcerosa» spiega Gionata Fiorino, Ricercatore clinico e gastroenterologo, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e UO Gastroenterologia, Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma.
Nel video:
Gionata FIORINO
Gastroenterologo Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma
Salvatore LEONE
Direttore Generale AMICI – Associazione nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino
Alberto AVALTRONI
VP Country Head di Galapagos in Italia