Che cosa hanno in comune l’asma, la rinosinusite cronica con polipi nasali e due malattie rare come la granulomatosi eosinofila con poliangioite (EGPA) e la sindrome ipereosinofila (HES)?
Sono tutte causate da una stimolazione esagerata del sistema immunitario caratterizzata dall’aumento nel sangue di un tipo di globuli bianchi chiamati eosinofili.
C’è quindi un unico, predominante fattore eziopatogenetico nella genesi di queste diverse malattie eosinofile. Per questo motivo la terapia deve prevedere trattamenti di precisione che riescano ad agire specificamente sulla causa scatenante, cioè l’eccessiva presenza di eosinofili, come l’interleuchina-5, (IL-5) una proteina prodotta dalle cellule del sistema immunitario che favorisce lo sviluppo, la proliferazione e la sopravvivenza degli eosinofili.
L’anticorpo monoclonale mepolizumab, che sei anni fa ha rappresentato la svolta nella cura dell’asma severo, ha dimostrato di essere efficace anche per le altre tre patologie legate all’eosinofilia. Mepolizumab è un farmaco biologico, che presenta un profilo di efficacia e sicurezza dimostrato e comprovato sia nei trial clinici sia nei pazienti trattati.
«Con mepolizumab la medicina respiratoria è passata dal farmaco a taglia unica alla medicina di precisione per l’asma grave» spiega Giorgio Walter Canonica, Responsabile Centro Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia, Humanitas University& Research Hospital. «Impedendo all’IL-5 di legarsi al suo recettore sulla superficie degli eosinofili, il meccanismo d’azione di questo anticorpo monoclonale risulta di grande importanza, dato il ruolo fondamentale degli eosinofili nell’infiammazione che è alla base delle nuove indicazioni per ben quattro patologie».
La più significativa delle nuove indicazioni di mepolizumab per incidenza è sicuramente la rinosinusite cronica con poliposi nasale. «Si tratta di una patologia infiammatoria cronica del naso e delle vie respiratorie superiori in grado di impattare fortemente la qualità di vita dei pazienti con sintomi persistenti e debilitanti quali perdita dell’olfatto, congestione nasale e ridotta qualità del sonno» aggiunge Paolo Castelnuovo, Ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università dell’Insubria (Varese) e Direttore dipartimento ORL Azienda Ospedaliero-Universitaria, Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese.
Le patologie rare EGPA ed HES sono malattie sistemiche multiorgano che, in assenza di una diagnosi precoce e di un adeguato follow-up possono compromettere in maniera significativa la qualità della vita del paziente. «Siamo partiti dallo studio dell’asma grave e dalla ricerca di soluzioni che permettessero di controllare la patologia ed evitare le ospedalizzazioni, arrivando all’unica terapia di precisione attualmente disponibile anche per rinosinusite cronica con poliposi nasale, EGPA e HES» commenta Elisabetta Campagnoli, Specialty Medical Head GSK. «Questo traguardo è stato riconosciuto anche da AIFA-Agenzia Italiana del Farmaco, che ha attribuito a mepolizumab lo status di innovatività per EGPA ed HES”.
Nel video:
Giorgio Walter CANONICA
Responsabile Centro Asma e Allergologia Humanitas University & Research Hospital Milano
Paolo CASTELNUOVO
Professore di Otorinolaringoiatria Università dell’Insubria Varese
Elisabetta CAMPAGNOLI
Specialty Medical Head GSK