Una singola dose orale dell’antibiotico azitromicina può ridurre di un terzo il rischio di sepsi e morte postpartum tra le donne che partoriscono per via vaginale, secondo un ampio studio clinico multinazionale finanziato dal National Institutes of Health. Solo l’1,6% delle donne nello studio che hanno ricevuto azitromicina durante il travaglio ha sviluppato sepsi o è morta entro sei settimane dal parto, rispetto al 2,4% di quelle che hanno ricevuto il placebo.
I risultati dello studio, che ha arruolato più di 29.000 donne in sette paesi a basso e medio reddito, sono stati presentati al 43° meeting annuale sulla gravidanza della Society for Maternal-Fetal Medicine, a San Francisco.
Questi risultati hanno il potenziale per cambiare la pratica clinica fornendo un approccio sicuro, efficace e a basso costo per ridurre l’onere globale della sepsi materna e della morte.
La sepsi – una complicanza potenzialmente letale di infezioni batteriche e di altro tipo – è una delle principali cause di morte materna e neonatale in tutto il mondo, specialmente nei paesi a basso e medio reddito. L’azitromicina, un antibiotico economico ed efficace contro un’ampia gamma di batteri, riduce l’infezione materna se somministrato per via endovenosa durante il parto cesareo.
Continua: The New England Journal of Medicine