Il certificato di idoneità sportiva è una preziosa occasione per controllare la salute a ogni età, sia per l’atleta professionista sia per chi pratica sport a livello amatoriale. Quest’anno la Federazione medico sportiva italiana avvierà una campagna di informazione in occasione della visita medico-sportiva sull’utilità della vaccinazione.
«Il ruolo dello specialista in medicina dello sport è fondamentale nella prevenzione della popolazione, in particolar modo quella giovanile che deve sottoporsi, come tutti, a una visita, a un protocollo medico sportivo previsto dalla legge, prima di iniziare l’attività sportiva» spiega Maurizio Casasco, presidente della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi). «Il certificato di idoneità sportiva (con protocollo di elettrocardiogramma, spirometria, esami delle urine e altro) è l’unico vero screening della nostra popolazione. La visita medico sportiva, oltre a dare un’idoneità specifica in funzione dei vari rischi che comporta ogni disciplina, previene anche le patologie che uno sportivo può avere e che proprio perché prese per tempo garantisce salute alla persona oltre ad un risparmio per il Servizio sanitario nazionale».
La Federazione medico sportiva italiana vuole dunque mettere a fuoco quanto sia importante la vaccinazione per chi pratica uno sport, anche a livello non agonistico e per ogni età. «Fino a oggi ci siamo occupati della prevenzione e dei rischi dal punto di vista dei vari organi, in particolare di quello cardiaco, ma ora dobbiamo ampliare lo spettro di prevenzione anche all’ambiente dove si svolge l’attività sportiva e in particolare sul ruolo vaccinale» aggiunge Sergio Pecorelli, Rettore emerito dell’Università di Brescia e Presidente del Comitato Scientifico Fmsi. «Il ruolo della copertura vaccinale è fondamentale per l’atleta, quindi per le persone che una volta terminata l’attività sportiva entrano nella società, vivono nella società».
Per questo la FMSI nel 2023 inaugurerà una campagna di formazione e informazione. «Metteremo in evidenza l’utilità della vaccinazione a 360 gradi nella tutela della persona all’interno dell’ambito sportivo (con indicazioni specifiche per ciascuna disciplina), perché la vaccinazione è una copertura, è una garanzia di tutela in termini di prevenzione al pari di quella cardiaca o di altri organi» sottolinea Casasco. «Per questo motivo i consiglio federale della Fmsi sancirà di introdurre nella scheda anamnestica degli atleti lo stato vaccinale, sia per avere dati statistici, sia per poter fare opera di formazione».
Nel video:
- Maurizio Casasco, presidente della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi)
- Sergio Pecorelli, Rettore emerito dell’Università di Brescia e Presidente del Comitato Scientifico Fmsi
- Rino Agostiniani, Consigliere nazionale Società Italiana di Pediatria