Per i prossimi mesi si prevede una stagione influenzale di intensità medio-alta, dai 6 ai 7 milioni di casi, accompagnata da una maggiore aggressività della circolazione del virus.
L’influenza può tornare a causare numerosi ricoveri ospedalieri e decessi e sono gli anziani che rischiano di subire il più alto impatto clinico della malattia.
Soprattutto tra le persone oltre i 65 anni di età è necessario migliorare le coperture vaccinali,
anche per evitare il rischio concreto di circolazione di COVID e influenza insieme. Prevenire la malattia per gli anziani è quindi fondamentale, ma va fatto nel modo più appropriato. Esistono soluzioni specificatamente indicate per questa popolazione, come il vaccino contenente un maggiore dosaggio di antigene, appositamente studiato per garantire una protezione superiore.
Maurizio Marvisi Presidente Eletto FADOI, Società Scientifica di Medicina Interna, Regione Lombardia afferma: “L’influenza ha un impatto clinico sottovalutato, mentre i pazienti anziani con pluri-patologie sono ad altissimo rischio di andare incontro a un’inasprimento delle loro condizioni di fragilità. In questi anni pandemici si è parlato molto dell’importanza di evitare sovraffollamenti nei reparti di medicina interna e terapia intensiva ed è un rischio che in ospedale corriamo ogni anno a casua delle complicanze dell’influenza. E’ fondamentale ridimensionare la portata di questo fenomeno, vaccinando questi pazienti nella maniera più appropriata, ossia con vaccini in grado di ridurre la probabilità di ricoveri ospedalieri associati ad infezione influenzale. A tal proposito il vaccino ad alto dosaggio ha una storia pluriennale di dati di efficacia nella prevenzione delle ospedalizzazioni per tutte le cause correlabili ad influenza.”
Nel video:
Paola PEDRINI
Segretario Regionale di Fimmg Lombardia – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale
