Il punto di partenza è il capitale di fiducia che il nostro Sistema Sanitario Nazionale è riuscito a consolidare durante la pandemia: secondo l’indagine “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo SSN” realizzata da Ipsos e presentata oggi in esclusiva, oltre 7 italiani su 10 esprimono un parere positivo sul Servizio Sanitario sia a livello nazionale che regionale, mentre per un italiano su 4 la valutazione è di assoluta eccellenza.
Per il 52% degli Italiani, la Sanità viene considerata l’area prioritaria su cui concentrare gli investimenti, seconda solo al Lavoro (59%) e ancora più urgente della transizione climatica (22%), dell’istruzione (16%) e della digitalizzazione (11%).
Come gestire la fase di transizione verso la fine della pandemia, facendo tesoro delle lezioni apprese nell’ultimo anno e identificando le aree di miglioramento sulle quali intervenire con più urgenza: su questo tema si è sviluppato il primo grande confronto sulle prospettive post Covid, nell’ambito dell’edizione 2021 di “Inventing for Life Health Summit”, l’evento organizzato da MSD Italia che ha coinvolto alcuni tra i più autorevoli rappresentanti del mondo scientifico, istituzionale e industriale.
Tra i temi affrontati, quello dei ritardi, accumulati durante la pandemia, nei percorsi di diagnosi, cura e prevenzione. Sono, infatti, 3 su 10, nell’ultimo anno, gli italiani ad aver rinunciato alle visite di screening (per scelta o per aver ricevuto disdetta dalla struttura). La percentuale sale a 4 su 10 nel caso di visite specialistiche.
Ancora più evidente il ritardo nella Prevenzione vaccinale, soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti e gli adulti. In particolare, in base agli ultimi dati disponibili, durante la pandemia la vaccinazione degli adolescenti ha raggiunto il 68% di posticipazioni.
La percezione dei vaccini resta in ogni caso positiva: 8 italiani su 10 sono concordi nell’affermare che le vaccinazioni salvano la vita, rappresentano una priorità per salvaguardare la salute in tutte le fasi della vita e sono importanti perché permettono di proteggere anche chi non può vaccinarsi.
Questo, nonostante il numero elevato di fake news che li hanno come oggetto: almeno il 42% degli italiani ha dichiarato di essersi imbattuto in una notizia falsa relativa ai vaccini.
Nella discussione è emerso inoltre il ruolo rilevante dell’industria farmaceutica e il suo impegno determinante in ricerca e sviluppo per combattere il Covid-19.
8 italiani su 10 riconoscono l’importanza dello sforzo di Ricerca & Sviluppo dell’industria farmaceutica nella lotta al Covid-19, ritengono che possa rappresentare un volano per la ripresa dell’economia italiana nell’epoca post COVID e sono favorevoli a maggiori investimenti per l’assistenza farmaceutica pubblica.
Dal dibattito è emersa l’indifferibile urgenza di una revisione della governance del settore farmaceutico, attraverso una rimodulazione degli attuali tetti di spesa, un rifinanziamento della dotazione complessiva di risorse e l’ulteriore miglioramento di uno strumento – il Fondo per i Farmaci Innovativi – che ha dimostrato negli ultimi quattro anni il suo valore (anche attraverso un incremento del Fondo e la possibilità che i farmaci innovativi restino all’interno del Fondo anche dopo i tre anni oggi consentiti dalla normativa).