Al giorno d’oggi è normale considerare ogni tumore diverso dagli altri. Infatti grazie alla ricerca scientifica sappiamo che esistono oltre 200 tipi diversi di malattia oncologica, ognuno dei quali è influenzato da fattori ambientali e dallo stile di vita, quali fumo, obesità, mancanza di esercizio e inquinamento.
Sulla scia di questi progressi c’è stato uno sviluppo esponenziale di farmaci “mirati” che consentono ai medici di compiere scelte guidate dalle caratteristiche personali di ogni singolo paziente, per strategie terapeutiche più efficaci e con meno effetti collaterali.
Per identificare i pazienti che possono beneficiare di trattamenti specifici sono necessari i test genomici: una possibilità che, per essere fornita a tutti i pazienti, deve essere inserita in un modello organizzativo nuovo, che ancora non si è attuato complessivamente, in cui sia presente un team multi-disciplinare al servizio della persona lungo tutto il percorso terapeutico.
Sono questi i punti cardine su cui è possibile costruire la medicina personalizzata in oncologia raccolti nelle Raccomandazioni stilate dal network di pazienti APMP – Associazioni pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, che raccoglie undici associazioni impegnate nella lotta ai tumori.
Le Raccomandazioni sono contenute nel primo Libro Bianco della medicina personalizzata in oncologia, un volume che raccoglie la voce delle Istituzioni e i contributi di alcuni tra i più autorevoli esperti – oncologi, genetisti, anatomopatologi, farmacoeconomisti, sociologi e psicologi – sul tema dell’oncologia di precisione. Un lavoro nato dall’esigenza di gettare luce sulle opportunità e sulle sfide che la medicina personalizzata pone al Sistema Sanitario e a tutti i pazienti. Il primo importante passo nel percorso per sostenere il diritto alla medicina personalizzata in Italia, che si colloca nell’ambito del più ampio progetto di informazione e sensibilizzazione “Ogni storia è unica”, realizzato con il supporto incondizionato di Roche Italia.
“Quello di oggi è un momento di incontro e confronto scientifico e istituzionale necessario a ribadire il diritto universale di ogni singolo individuo a ricevere la cura migliore”.
Così, Nicoletta Cerana, Presidente ACTO – Alleanza Contro il Tumore Ovarico onlus e portavoce APMP, sottolinea l’impegno del network nel promuovere le raccomandazioni per un’attuazione della cura personalizzata. “È necessario – continua Cerana – agire a garanzia di un accesso uniforme sul territorio ai test di profilazione genomica per colmare le difformità attuali, così come promuovere l’implementazione di Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) e un’informazione corretta che generi consapevolezza e sostenga i processi decisionali”.
Ma cosa significa medicina personalizzata? Significa riscrivere l’intero percorso di cura su misura per ogni paziente. Un processo che nell’oncologia trova a oggi la sua area di maggiore avanzamento. Una rivoluzione resa possibile dalla sempre più ampia disponibilità di dati che riguardano il profilo genomico delle singole persone, il loro stile di vita, i bisogni individuali, le preferenze ed esperienze. Non solo genetica, dunque, ma un approccio a 360° che accoglie le istanze del paziente lungo tutto il percorso diagnostico-terapeutico.
“La raccolta, l’interpretazione e la gestione di informazioni specifiche per ogni paziente – spiega Paolo Marchetti, direttore oncologia medica Università Sapienza di Roma e Presidente Nazionale della Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP) – permettono una diagnosi accurata nel più breve tempo possibile e una cura a misura del singolo, aumentando l’efficacia del trattamento e migliorando la qualità di vita. Un’opportunità per il paziente e per il Sistema Sanitario”.
Nel video:
Nicoletta CERANA
Presidente ACTO – Alleanza Contro il Tumore Ovarico
Paolo MARCHETTI
Direttore Oncologia medica Università Sapienza di Roma
Nello MARTINI
Presidente di Fondazione Ricerca e Salute, ex direttore AIFA