Una vita senza odori né sapori, con la possibilità di subire anche frequenti interventi chirurgici: questa la condizione con cui si trovano a fare i conti le persone che vivono con poliposi nasale, patologia che ha un impatto significativo sulla qualità di vita. Poco conosciuta e spesso sottovalutata, la poliposi nasale si sviluppa come conseguenza di un’infiammazione cronica scatenata da una reazione immunitaria. Nelle forme più gravi diventa una costante per tutta la vita: le terapie a base di cortisone e gli interventi di rimozione chirurgica risolvono parzialmente e temporaneamente il problema. Nonostante colpisca il 2-4% circa della popolazione, la conoscenza di questa patologia è ancora scarsa e, soprattutto, i pazienti più gravi rinunciano a curarsi per mancanza di opzioni risolutive.
Per aumentare la conoscenza della patologia e supportare i pazienti a individuare il più adeguato percorso diagnostico-terapeutico in base alla propria condizione individuale nasce “Vinci contro i disagi della poliposi nasale”, la campagna di sensibilizzazione di Sanofi che fornisce a chi vive con questa patologia tutti gli strumenti per essere correttamente informato su sintomi, cause e fattori di rischio e individuare comodamente il centro di otorinolaringoiatria e allergologia più vicino attraverso il sito www.thenextbreath.it. La campagna è patrocinata da cinque società scientifiche – AICNA (Accademia Italiana di Citologia Nasale), AIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali ed Ospedalieri), IAR (Accademia Italiana di Rinologia), SIAAIC (Società Italiana di Allergologia Asma ed Immunologia Clinica) e SIOeChCF (Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale) – e dalle due associazioni pazienti attive a livello nazionale per questa patologia, vale a dire Federasma e Allergie Onlus e Federazione Italiana Pazienti e Respiriamo insieme. Viene lanciata in questi giorni, in occasione del 107° Congresso della Società italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale (SIOeChCF) che si tiene a Milano dal 26 al 29 maggio in modalità virtuale.
“Spesso le persone affette da rinosinusite cronica con poliposi nasale, specie nelle forme più gravi, hanno un percorso di diagnosi e trattamento lungo e complesso con la necessità di ricorrere periodicamente alla chirurgia per liberare il naso. Difficilmente riescono ad arrivare a una risoluzione del problema tramite le terapie croniche a base di cortisone, intranasali o sistemiche, considerate finora lo standard di trattamento”, commenta Gaetano Paludetti, Presidente Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale – direttore dell’UOC di Otorinolaringoiatria del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Università Cattolica. “Individuare precocemente lo specialista otorino a cui rivolgersi o un centro specializzato di Otorinolarigoiatria o Allergologia che possa seguire il paziente attraverso un percorso diagnostico-terapeutico mirato può fare la differenza nel decorso della patologia e anche in termini di impatto emotivo e psicologico che questa malattia ha sulla vita quotidiana di persone che spesso rinunciano alle cure per mancanza di risposte adeguate”, aggiunge Mario Bussi, Direttore unità di Otorinolaringoiatria dell’IRCCS San Raffaele di Milano e Presidente del Congresso della Società italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale (SIOeChCF).
Comunemente considerata di origine “topica”, ovvero localizzata a livello delle mucose nasali, dove si sviluppano i polipi, la poliposi nasale si configura invece come una patologia più complessa. Grazie agli avanzamenti della ricerca, è infatti migliorata la conoscenza della fisiopatologia e dell’immunologia alla base di questa patologia e si è visto come l’80% delle persone che vivono con rinosinusite cronica con poliposi nasale negli Stati Uniti e nell’Unione Europea abbia livelli elevati di biomarcatori dell’infiammazione tipo 2, che si è compreso essere la causa alla base della poliposi nasale.
“Il paziente con rinosinusite cronica con poliposi nasale grave presenta spesso un quadro clinico complesso”, commenta Gianenrico Senna, Presidente SIAAIC – Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica. “Recenti ricerche scientifiche hanno mostrato come la malattia sia spesso scatenata da un’infiammazione di tipo 2: si tratta di una risposta iperattiva del sistema immunitario che può anche essere alla base di altre malattie come l’asma, la dermatite atopica e la rinite allergica, che possono coesistere nello stesso paziente e ne aggravano ulteriormente il quadro., Oggi possiamo intervenire sull’infiammazione di tipo 2, bloccando la cosiddetta cascata infiammatoria grazie a nuove terapie biologiche target a base di anticorpi monoclonali, che rappresentano una strategia terapeutica che agisce sulle cause profonde della patologia”.
Sintomi persistenti e spesso debilitanti – ostruzione e gocciolamento nasale, dolore al volto, mancanza parziale o totale dell’olfatto e del gusto, tosse, udito ovattato e disturbi del sonno – che peggiorano nel tempo, comorbilità che aggravano il quadro clinico e trattamenti cronici non risolutivi a base di cortisone, con effetti collaterali sistemici molto rilevanti, fanno della rinosinusite cronica con poliposi nasale grave una condizione con un impatto forte sia sulla vita sociale sia da un punto di vista psicologico. Una delle conseguenze più rilevanti si ha sul sonno: il 90% dei pazienti che presenta un’ostruzione nasale grave associata alla poliposi nasale riferisce disturbi del sonno, con un peggioramento complessivo del benessere, una perdita di produttività, e la possibile insorgenza di stati depressivi.
Accanto all’ostruzione nasale, la mancanza di olfatto e gusto, anche per molti anni, è il sintomo primario e maggiormente di impatto: infatti, circa 9 pazienti su 10 che vivono con poliposi nasale grave soffrono di diminuzione o perdita di questi due sensi, riducendo notevolmente la propria capacità di condurre una vita sociale attiva.4 Si tratta inoltre del sintomo maggiormente responsabile del disagio psicologico.
“La poliposi nasale è una condizione invalidante che riduce in maniera considerevole la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti”, dichiara Laura Mastrorillo, Presidente di FederAsma e Allergie – Federazione Italiana Pazienti OdV. “L’ostruzione nasale, la scarsa ventilazione, i disturbi del sonno, la cefalea e le infezioni respiratorie sono disturbi gravi che necessitano di una presa in carico adeguata e multidisciplinare. Per questo ogni paziente deve essere indirizzato dal proprio medico di fiducia verso lo specialista competente che avrà il compito di monitorare la sua condizione e di stabilire, con l’aiuto dello pneumologo, dell’allergologo e, laddove necessario, dell’immunologo le terapie e i follow up necessari”.