Ecco gli argomenti del Tg clipSALUTE:
Sindrome dell’intestino corto, nuove terapie migliorano la qualità di vita
La sindrome dell’intestino corto è una patologia rara in cui l’intestino non riesce più ad assorbire nutrienti in maniera sufficiente. La terapia primaria è la nutrizione parenterale domiciliare, cioè la somministrazione per via venosa, che ha una durata tra le 10 e le 18 ore. E’ però è disponibile un farmaco che favorisce lo svezzamento dalla nutrizione parenterale o perlomeno ne riduce la dipendenza. Si chiama teduglutide e aumenta le capacità di assorbimento dell’intestino. Da sottolineare infine che nonostante la patologia sia stata inserita nel registro europeo delle malattie rare, questo riconoscimento non è ancora stato recepito dal servizio sanitario italiano, per cui i pazienti devono pagare i farmaci di tasca propria e non viene loro riconosciuta l’invalidità o l’indennità di accompagnamento.
Loris PIRONI
Direttore Centro regionale per l’Insufficienza intestinale cronica, Irccs Policlinico di S. Orsola, Università di Bologna
Antonella DIAMANTI
Responsabile Unità Riabilitazione nutrizionale all’Ospedale Bambino Gesù di Roma
Sergio FELICIONI
Presidente Associazione “Un filo per la vita”
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Emofilia e articolazioni: prendiamocene cura
In Italia sono oltre 5 mila le persone affette da emofilia, una rara patologia della coagulazione del sangue che può causare problemi articolari e perdita progressiva di mobilità. L’attività fisica dei pazienti è importante per la salute delle articolazioni, ma in epoca COVID una persona con emofilia su tre ha smesso di svolgerla
Un prezioso aiuto arriva da Articoliamo, una campagna sostenuta da Sobi con il patrocinio di FedEmo, che prevede Il sito articoliamo.com con informazioni e consigli, e Articoliamo in Tour, una serie di incontri in diverse città italiane.
Elena BOCCALANDRO
Fisioterapista e Osteopata del Policlinico di Milano
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Covid, farmaco prodotto in Italia riduce i ricoveri dell’85%
Italia protagonista nella lotta al Covid anche grazie allo stabilimento di Parma dell’azienda farmaceutica Gsk, dove sarà prodotto un anticorpo monoclonale per tutto il mondo.
Il farmaco ha dimostrato una riduzione dell’85% dell’ospedalizzazione o della morte se somministrato nella fase precoce della malattia.
Maria Chiara AMADEI
Direttore dello stabilimento GSK di Parma
Fabio LANDAZABAL
Presidente e amministratore delegato di GSK SpA