Mantenere un dialogo attivo e produttivo con il proprio dermatologo è ora possibile grazie a PsoPoint, la piattaforma digitale che aiuta i pazienti con psoriasi ad entrare i contatto remoto con gli specialisti associati ad ADOI e SIDeMaST.
Il dermatologo, attraverso una video-consulenza online, risponderà a dubbi e domande, fornirà informazioni sulla patologia, eventuali indicazioni sui percorsi, consigliando, se necessario, di recarsi presso un Centro specializzato nella cura della psoriasi della propria Regione.
L’iniziativa, nata lo scorso anno per assicurare la continuità assistenziale anche durante il lockdown, è diventata un punto di riferimento per i pazienti con psoriasi e, alla luce del successo ottenuto e dell’apprezzamento dimostrato da parte dei partecipanti e degli specialisti, viene riproposta con 12 appuntamenti nazionali che si terranno a partire dal mese di aprile fino a dicembre.
Il programma PsoPoint è stato realizzato nell’ambito della campagna “Psoriasi visibile. Impatto invisibile – Guardiamo oltre le apparenze”, promossa da Amgen, leader nelle biotecnologie farmaceutiche, insieme ad ADIPSO – Associazione per la Difesa degli Psoriasici, ADOI – Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani e SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, per ridefinire la percezione della malattia, che colpisce corpo e psiche, e rinsaldare l’alleanza medico-paziente.
Depressione, ansia, stress sono il “lato invisibile” della psoriasi, malattia dermatologica cronica che si manifesta con chiazze sulla pelle e a cui, in alcuni casi, si associa un rischio maggiore di sviluppare, insieme ai disturbi della sfera psicologica, comorbilità come l’artrite psoriasica e sindromi metaboliche quali obesità, diabete e patologie cardiovascolari.
La forma moderata-severa della psoriasi è estesa a buona parte della superficie corporea e interessa circa il 10% delle oltre 2,5 milioni di persone che in Italia convivono con questa patologia. Nonostante la prevalenza però è spesso sotto-diagnosticata. La complessità e il carattere cronico di questa malattia rendono essenziale la relazione e il contatto con lo specialista. Più di un paziente su due con oltre il 20% del corpo interessato da psoriasi, dichiara di non essere in cura da un dermatologo perché sfiduciato.
«La psoriasi è una malattia estremamente eterogenea dal punto di vista clinico e può manifestarsi in forme e gravità diverse. Nelle forme più severe può essere associata ad altre patologie come malattie cardiovascolari, diabete, sindrome metabolica, ipercolesterolemia, obesità e inoltre, spesso si associa a un corredo di disturbi della sfera psichica, “invisibili” – afferma Ketty Peris, Presidente SIDeMaST, Professore Ordinario di Dermatologia e Direttore UOC di Dermatologia Università Cattolica Fondazione Policlinico Universitario “A.Gemelli”, IRCCS Roma – ogni paziente psoriasico è un caso a sé. Proprio per questo esistono percorsi assistenziali specifici che lo specialista dermatologo consiglia a seconda del caso clinico, affinché il paziente possa essere seguito e curato in maniera ottimale».
L’emergenza sanitaria da COVID-19 ha reso ancora più difficile la gestione della malattia, privando molti pazienti in cura del contatto con il proprio specialista. Un dialogo costante con il dermatologo – anche attraverso i canali digitali – è fondamentale non solo per migliorare il percorso di cura e la qualità di vita dei pazienti, ma anche per affrontare i risvolti psicologici molto spesso sottovalutati.
«I pazienti con psoriasi hanno dovuto fare molti sacrifici, rinunciando talvolta ai controlli e al dialogo con il dermatologo. Potremmo dire che l’iniziativa PsoPoint è arrivata al momento giusto e siamo orgogliosi dei traguardi raggiunti lo scorso anno – dichiara Francesco Cusano, Presidente ADOI e Direttore UOC di Dermatologia, Azienda Ospedaliera San Pio Presidio Ospedaliero “Gaetano Rummo” di Benevento – PsoPoint ha rimesso in circolo il dialogo, la speranza, l’informazione e la fiducia e i pazienti non si sono più sentiti abbandonati a loro stessi e ha permesso di instaurare un contatto seppur da remoto tra pazienti e dermatologi».
Il peso psicologico della psoriasi, con il bagaglio di vergogna, stigma e isolamento sociale, si ripercuote negativamente sulla qualità di vita e nella qualità di cura dei pazienti. Essere informati sui vari aspetti della psoriasi, sulle opportunità di cura e sull’importanza della relazione medico-paziente è un passo importante per gestirla.
«A causa del senso di vergogna e di inadeguatezza il paziente si isola, si chiude in casa con un effetto negativo sulla qualità di vita e un peggioramento della stessa psoriasi – sottolinea Mara Maccarone, Presidente ADIPSO – oltre all’informazione, è imprescindibile potersi rivolgere subito a uno specialista perché significa curarsi prima. In questo senso la piattaforma PsoPoint ha contributo fattivamente a mettere in contatto i pazienti con gli specialisti sul territorio. Un primo passo per aiutare il paziente titubante e diffidente, che pensa che la patologia non si possa trattare, a parlare con uno specialista e se necessario essere indirizzato verso un Centro di riferimento per psoriasi».
L’emergenza Covid-19 sta cambiando le modalità di interazione tra medici e pazienti e ha accelerato l’esplorazione di modalità innovative per mantenere la continuità assistenziale: in questo scenario Amgen, già in prima linea per portare alla luce le ricadute piscologiche della psoriasi, ha risposto al bisogno dei pazienti affetti da questa patologia cronica, attivando un percorso semplice come quello del contatto online da remoto, per assicurare un confronto immediato con uno specialista qualificato, anche in vista di un’eventuale visita in un Centro di riferimento.
«L’emergenza che si è abbattuta sul Sistema Sanitario ha avuto una forte ricaduta sulla presa in carico dei pazienti con patologie croniche e ha imposto nuove modalità di assistenza e di cura che fanno affidamento sulle potenzialità del digitale, soluzioni che saranno destinate ad avere ulteriori sviluppi in futuro – dichiara Maria Luce Vegna, Direttore Medico di Amgen Italia – in Amgen abbiamo attivato soluzioni a supporto dei pazienti con malattie infiammatorie croniche e PsoPoint è stato un esempio virtuoso. Il programma lo scorso anno ha infatti raccolto un consenso decisamente confortante, dimostrando quanto sia stato forte il bisogno dei pazienti di mantenere la relazione con lo specialista e che non esistono diffidenze o preclusioni verso la dimensione digitale».
PsoPoint si svolgerà secondo modalità collaudate nella prima fase: i pazienti interessati potranno accedere da tutta Italia alla piattaforma attraverso il sito www.impattoinvisibile.it ed effettuare un “triage telematico” rispondendo a un breve questionario anonimo. Nel caso venga individuato dal sistema come eleggibile al contatto con il dermatologo, il paziente verrà reindirizzato sul portale dedicato al consulto e potrà scegliere il giorno dell’appuntamento.