In base a quanto emerso dallo studio, in particolare modo le persone anziane, prendono per vere le informazioni di base come il dosaggio e la durata dell’uso per oltre il 70% dei farmaci prescritti, indipendentemente dal fatto che il loro medico lo abbia loro spiegato. Inoltre se i medici non forniscono verbalmente informazioni sui potenziali effetti collaterali, le persone presumevano erroneamente che circa il 55% dei farmaci prescritti non ne avesse. E anche quando i medici discutevano dei possibili effetti collaterali, i loro pazienti presumevano erroneamente che non ci fossero effetti collaterali per il 22% dei farmaci.
I ricercatori hanno esaminato i dati del 2009 e del 2010 per 81 persone di età pari o superiore a 50 anni che erano soggetti in uno studio precedente volto a migliorare il modo in cui i medici comunicano le informazioni sui farmaci.
I ricercatori hanno notato che più della metà delle persone nello studio aveva alti livelli di conoscenza sanitaria e anche un livello di istruzione medio alto. Inoltre, le persone potevano fare riferimento alle informazioni che erano state fornite loro sui farmaci quando stavano rispondendo al sondaggio. Questi fattori possono limitare l’applicabilità dei risultati alla popolazione generale.
I risultati suggeriscono che, i medici potrebbero evitare di dedicare così tanto tempo a trasmettere informazioni sul dosaggio, sul numero di pillole in una prescrizione o sulla frequenza con cui i farmaci devono essere assunti, mentre dovrebbero dedicare più tempo a spiegare gli effetti collaterali per garantire che i loro pazienti più anziani siano pienamente informati.
Le lacune nella conoscenza degli effetti collaterali possono mettere le persone, in particolare le persone anziane, a rischio di non aderenza ai farmaci. Inoltre i pazienti possono essere meno propensi a continuare a prendere farmaci se scoprono l’esistenza di potenziali effetti avversi senza prima avere avuto l’opportunità di discutere tali effetti collaterali con il loro medico.