Le terapie consentono di mantenere il paziente in remissione
Alla diagnosi il mieloma multiplo può essere già sintomatico, principalmente con una compromissione scheletrica. L’ematologo comunica al paziente che si tratta di una malattia cronica che necessiterà di cure innovative da alternare durante la storia clinica e a cui ci si dovrà adeguare. Oggi le strategie terapeutiche, se ben articolate, consentono di mantenere il paziente in remissione per molto tempo. Purtroppo, essendo una malattia cronica, è destinata a tornare al momento della recidiva. Ma la ricerca ha permesso di allontanare questa eventualità anche di qualche anno, soprattutto con i trattamenti di prima linea.
Nuova terapia contro il mieloma multiplo
«L’armamentario terapeutico contro il mieloma multiplo ha conosciuto negli ultimi anni un notevole sviluppo costellato da ricadute importanti sulla comparsa della recidiva e sulla sopravvivenza dopo la diagnosi» conferma Mario Boccadoro del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino. «Sono arrivate molte proposte di farmaci intelligenti dotati di nuovi meccanismi d’azione. Tutte insieme hanno cambiato la storia di questa malattia che, in precedenza, aveva una prognosi di un paio d’anni dal momento della diagnosi: oggi gli anni sono quintuplicati. La lotta alla malattia si arricchisce ulteriormente con l’approvazione di belantamab mafodotin da parte dell’European medicines agency (Ema). Questa terapia diventa importante per i malati che non hanno più possibilità di cura, ma a noi specialisti piacerebbe in futuro averlo a disposizione anche nelle linee precedenti».