Agopuntura efficace e sicura per i disturbi digestivi

Uno studio randomizzato controllato ha indicato come nei pazienti con sindrome da sofferenza postprandiale (PDS), l’agopuntura risulta sicura ed efficace per il sollievo dei sintomi e persino per l’eliminazione di essi. La PDS comporta sintomi correlati al pasto come sazietà precoce, gonfiore e sindrome del dolore epigastrico, nonché bruciore non correlato ai pasti. Disturbi digestivi funzionali sono stati associati a malattie autoimmuni e atopiche e a comorbilità psicologiche come l’ansia.
Secondo Cun-Zhi Liu, dell’Università di Medicina Cinese di Pechino, un ciclo di agopuntura di un mese ha aumentato il sollievo e il miglioramento dei sintomi, con effetti che persistono per 12 settimane di follow-up post-trattamento e con nessuna ricaduta.
Inoltre, i pazienti hanno riportato miglioramenti nei sintomi della dispepsia e nella qualità della vita.
Nello studio il tasso di risposta stimato alla quarta settimana era dell’83% tra i pazienti sottoposti ad agopuntura, risultati più alti rispetto a quelli ottenuti con la terapia farmacologica attualmente indicata per la sindrome dell’intestino irritabile.
«Se i pazienti ricevono un trattamento adeguato, possono avvertire un miglioramento entro due o quattro settimane» commenta il co-autore Jing-Wen Yang, dell’Università di Medicina Cinese di Pechino. «Stiamo programmando di ricercare l’effetto a lungo termine dell’agopuntura che comprenda risultati oggettivi e misurazione giornaliera dei sintomi».
I ricercatori hanno reclutato 278 pazienti di età compresa tra 18 e 65 anni. I partecipanti hanno soddisfatto i criteri del Roma IV per la PDS e tutti erano stati sottoposti a endoscopie entro un anno dall’arruolamento. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a dodici sessioni (20 minuti per tre volte a settimana) con un braccio di agopuntura (n = 138) o con un braccio di agopuntura “finto” (n = 140) per 4 settimane. L’età media nei due bracci era rispettivamente di 41,6 e 41,2 anni e le donne costituivano rispettivamente il 72,5% e il 62,1% dei due gruppi. Circa il 22% in entrambi i gruppi è risultato positivo per Helicobacter pylori.
Sono stati utilizzati questionari per i pazienti per registrare i risultati, tra cui una valutazione globale dell’effetto complessivo del trattamento e la valutazione di otto sintomi (pienezza postprandiale, sazietà precoce, gonfiore addominale superiore, dolore epigastrico, bruciore epigastrico, nausea, vomito ed eruttazione) su una scala di gravità da 0 a 3 una volta alla settimana durante il periodo di trattamento e alle settimane 8, 12 e 16 durante il follow-up. I pazienti hanno anche completato questionari sulla qualità della vita e sullo stato psicologico della depressione e dell’ansia.
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