I progressi nella chirurgia dell’occhio oggi consentono di realizzare interventi più efficaci, sicuri e veloci. Di questo si è parlato a EYEVOLUTION 2020, la due giorni organizzata da Alcon, durante la quale è stata presentata una nuova e innovativa lente intraoculare per la correzione della presbiopia contestualmente all’intervento di cataratta. E per rimuovere il cristallino da sostituire, nuovi sensori posizionati sullo strumento aiutano il chirurgo a intervenire in modo ancora più veloce e preciso.
Con EYEVOLUTION 2020 Alcon ha voluto affrontare alcune delle maggiori tematiche che stanno cambiando il mondo della medicina, dell’oftalmologia e quindi della chirurgia; temi che influenzeranno sempre di più i chirurghi oftalmologi in futuro. Si è parlato di salute sostenibile, della comunicazione nell’era digital, di marketing sanitario e nuove tecnologie.
La seconda giornata dell’evento ha aperto nuovi orizzonti sul futuro della chirurgia oftalmica e sulla crescita del settore. L’incontro ha visto protagoniste le nuove tecnologie che Alcon, azienda leader nei dispositivi per la cura delle patologie oculari e della visione, metterà a disposizione nel 2020 a supporto della chirurgia della cataratta e della vitreoretina. Le innovazioni presentate permetteranno ai chirurghi di lavorare sempre più ad alti standard tecnologici, fornendo ai propri pazienti soluzioni all’avanguardia.
La più importante novità presentata è la nuova ed innovativa lente intraoculare per la correzione della presbiopia contestualmente all’intervento di cataratta.
Le lenti tradizionali per la correzione della presbiopia sono caratterizzate da un design ottico costituito da una serie di microlenti circolari (lenti diffrattive), concepito per mettere a fuoco in modo chiaro da lontano, da vicino e soprattutto da distanze intermedie, quelle che caratterizzano le nostre attività giornaliere come lavorare al computer.
Tuttavia, con questa tipologia di lenti i pazienti potrebbero soffrire di disturbi visivi specialmente nelle ore notturne, come la percezione di aloni intorno alle luci, scintillii ed abbagliamenti, legati alla costruzione ottica della lente.
“La nuova lente a profondità estesa di fuoco basata su tecnologia ottica non diffrattiva denominata “Wavefront Shaping Technology”, garantisce una performance visiva ottimale creando un campo di visione esteso e continuo da lontano fino ad un vicino funzionale (40cm), – ha spiegato il Dr. Francesco Carones Direttore medico presso Carones Vision centro oftalmo-chirurgico di Milano – senza riduzione della sensibilità al contrasto ed utilizzando il 100% della luce disponibile”. Inoltre, minimizza gli effetti collaterali riducendo al minimo i disturbi visivi quali aloni ed abbagliamento. Tutto questo rappresenta un grande vantaggio per la qualità della vita dei pazienti che potranno effettuare attività come la guida notturna senza particolari disagi”.
Come ulteriore innovazione è stata presentata la tecnologia 3D applicata alla chirurgia oftalmica, che ha avuto negli ultimi anni un notevole sviluppo grazie ad una videocamera ad altissima risoluzione in grado di registrare tutti i più piccoli dettagli dell’occhio, per poi trasmetterli in tempo reale a un monitor speciale che trasmette in 3 dimensioni.
“L’utilizzo in sala operatoria del 3D è una vera rivoluzione. Oggi, grazie al display posizionato in sala operatoria riusciamo ad operare guardando non più nel microscopio, ma direttamente lo schermo – ha dichiarato il Prof. Stanislao Rizzo, Direttore della Clinica Oculistica Policlinico Gemelli, Università Cattolica, Roma – Questo tipo di dotazione tecnologica, estremamente avanzata e moderna, consente di ingrandire in maniera mai vista prima tutti i dettagli dell’occhio e di adottare le regolazioni proprie dei sistemi digitali come il potenziamento della luce e del contrasto e l’uso di filtri colorati per evidenziare, per esempio, alterazioni vitreo-retiniche. Inoltre, questa soluzione permette di rendere partecipe dell’intervento in corso tutta l’equipe presente in sala operatoria e, al tempo stesso, può rappresentare un vero e proprio strumento didattico”.
Il 3D impatta positivamente anche sui pazienti, dal momento che questa tecnologia migliora la sicurezza e la precisione degli interventi rendendoli più veloci, meno traumatici, con percentuali di riuscita molto più alte e con una riduzione dei rischi e di eventuali complicanze.
Tra i prodotti presentati possiamo annoverare il nuovo sistema di facoemulsificazione con controllo attivo della pressione intraoculare. La facoemulsificazione è una delle fasi principali della chirurgia della cataratta che precede l’inserimento della lente intraoculare.
“Il sistema di facoemulsificazione controlla attivamente in ogni momento la pressione intraoculare del paziente attraverso un sistema di sensori di pressione posizionati sullo strumento, ciò consente di eseguire l’intervento utilizzando una pressione quanto più fisiologica possibile – ha dichiarato il Prof. Daniele Tognetto, Direttore dell’Unità Operativa di Clinica Oculistica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste – la novità di oggi è che abbiamo un sensore di pressione aggiuntivo posizionato direttamente sul manipolo dello strumento necessario per rimuovere il cristallino opacizzato. Così la risposta del sistema diventa ancora più veloce e precisa, aumentando la performance dello strumento e la sicurezza per l’operatore e per il paziente, e riducendo sensibilmente le possibilità di collasso della camera anteriore”.
In ultimo è stata presentato il dispositivo di ultima generazione per la chirurgia vitreoretinica più sicura, stabile e mininvasiva. La nuova sonda permette di eseguire interventi chirurgici sulla retina in totale sicurezza, riducendo sensibilmente i tempi dell’intervento e le possibili complicanze intra-operatorie.
Nel video:
- Francesco CARONES
Direttore medico Carones Vision centro oftalmo-chirurgico Milano- Daniele TOGNETTO
Direttore Unità Operativa Clinica Oculistica Università di Trieste- Stanislao RIZZO
Direttore Clinica Oculistica Policlinico Gemelli – Università Cattolica Roma