L’utilizzo di acido acetilsalicilico per la prevenzione degli eventi cardiovascolari è sostenuto da un Consensus universale nei soggetti in prevenzione secondaria e, al tempo stesso, si stanno delineando crescenti spazi di utilizzo in alcune categorie di soggetti in prevenzione primaria. L’acido acetilsalicilico ha dimostrato, all’interno di studi clinici controllati, di avere un’attività anti-trombotica già a basso dosaggio, cioè a dosi inferiori ai 100mg normalmente utilizzati in Italia. Il vantaggio di un basso dosaggio di acido acetilsalicilico è a livello di protezione della mucosa gastrica, infatti, con dosi basse diminuisce il rischio di emorragia in alcuni soggetti, come per esempio i portatori di patologia gastrica o soggetti anziani.
«Quando si passa da 75mg a dosi progressivamente crescenti, non c’è un rapporto dose-risposta in termini di efficacia preventiva degli eventi cardiovascolari dell’acido acetilsalicilico, mentre aumenta il rischio di sanguinamento, del tratto gastrointestinale alto, cioè stomaco e alto intestino» spiega Pasquale Perrone Filardi, Presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia «Quindi, l’uso dell’acido acetilsalicilico a 75mg, è assolutamente raccomandato, sia in termini di efficacia sia di rischio emorragico, dalle ultime Linee Guida pubblicate dalla Società Europea di Cardiologia, in prevenzione primaria e in soggetti selezionati che hanno indicazione ad una profilassi di prevenzione con acido acetilsalicilico».
Oggi l’acido acetilsalicilico 75mg è disponibile anche in capsule molli. Le preparazioni farmaceutiche in capsule molli possono raggiungere il picco di concentrazione plasmatica più rapidamente e presentare una migliore biodisponibilità rispetto alle compresse. Inoltre studi sulle preferenze dei pazienti hanno riferito che le softgel sono percepite come facili da deglutire e senza sapore spiacevole.
Nel video:
- Pasquale PERRONE FILARDI
Presidente Eletto Società Italiana di Cardiologia