“Together we can stop the virus” è il nome della nuova campagna di sensibilizzazione sull’HIV di Gilead Sciences, sviluppata in collaborazione con dieci associazioni di pazienti. Cinque opere di circa sei metri di altezza sono state esposte nella mostra gratuita e aperta al pubblico al BASE Milano.
Le opere si animano in realtà aumentata se inquadrate da smartphone o tablet. Per vedere le animazioni con la realtà aumentata bisogna scaricare l’apposita APP di Bepart Hiv Stop the Virus. La mostra vive anche online sul sito della campagna www.hivstopthevirus.it
Un percorso che si snoda attraverso i cosiddetti 4 90 dell’HIV è un ulteriore ‘obiettivo’; secondo quanto definito dal programma UNAIDS (United Nations Programme on HIV/AIDS) la soppressione del virus, infatti, deve passare dal raggiungimento di tre ‘target’ 90, ossia: che il 90% delle persone affette da HIV siano diagnosticate; che il 90% delle persone affette inizino il trattamento corretto e infine che il 90% delle persone sotto trattamento non abbia tracce riscontrabili del virus nel sangue. A questi però la comunità HIV ha aggiunto un ulteriore 90, legato alla qualità di vita ossia garantire che il 90% delle persone con HIV abbia una buona qualità della vita correlata alla salute (HRQoL). L’eliminazione degli ‘occhi che giudicano’, lo stigma, il pregiudizio rappresenta poi l’ulteriore obiettivo da raggiungere.
“Oggi le persone con HIV sottoposte a trattamento e con carica virale non rilevabile possono non preoccuparsi più di trasmettere il virus agli altri, possono condurre una vita normale e vivere il rapporto con il proprio partner più serenamente” afferma Lorenzo Badia Dirigente Medico Malattie infettive dell’Ospedale Universitario di Bologna nonché consulente scientifico del progetto. “Una persona con livelli plasmatici di virus HIV pressoché non rilevabili (<50 copie del virus per ml di sangue) per almeno 6 mesi, presenta un rischio di trasmettere il virus per via sessuale pari a zero. Grazie ai progressi della ricerca che ha portato innovazioni terapeutiche oggi a nostra disposizione si sono create tutte le condizioni, non solo perché questa condizione di controllo dell’HIV riguardi il maggior numero possibile di persone sieropositive, ma anche perché si possa vivere una vita piena ed entusiasmante combattendo insieme uno stigma che, invece, fa ancora fatica a essere estirpato”.
Nel video:
- Giovanni FRANCHINA
Fondatore e AD di Bepart- Lorenzo BADIA
Dirigente Malattie infettive Ospedale Universitario di Bologna