La migliore terapia possibile per il paziente deve essere necessariamente anche una risposta per la sostenibilità del Sistema. Per permettere che ciò accada è richiesto uno sforzo collettivo, l’unione di intenti di tutti gli attori coinvolti in campo oncologico.
Questo è stato il punto di partenza della prima tappa del Roadshow di AstraZeneca, in cui clinici, farmacisti, istituzioni e associazioni dei pazienti hanno analizzato il tema della sostenibilità dei farmaci innovativi in campo oncologico e dei percorsi da intraprendere con i pazienti per una governance di Sistema più efficace ed efficiente.
La ricerca farmaceutica non si ferma mai e negli ultimi anni ha permesso la personalizzazione della strategia di cura con farmaci a bersaglio molecolare con elevata risposta terapeutica, garantendo al paziente una buona qualità di vita.
I farmaci dichiarati “innovativi” (il giudizio è il frutto della valutazione congiunta dei tre parametri: bisogno terapeutico, valore terapeutico aggiunto, qualità delle prove ovvero robustezza degli studi clinici) riflettono il loro valore in termini di innovazione e beneficio per i pazienti, ma anche in prezzi generalmente elevati.
La priorità del Servizio Sanitario Nazionale (‘SSN’) deve essere quella di garantire ai cittadini la possibilità di beneficiare di un accesso sostenibile alle migliori terapie che, con il passare degli anni, i progressi della ricerca offriranno. Al contempo, il SSN deve poter garantire la sua sostenibilità.
In occasione dell’evento è stato presentato il modello di analisi farmaco-economica sviluppato da AstraZeneca in collaborazione con EY su osimertinib, il primo farmaco antitumorale specificatamente progettato e approvato sia per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (‘NSCLC’) localmente avanzato o metastatico con mutazioni attivanti il recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR), sia per la mutazione T790M di EGFR.
La patologia coinvolge una popolazione specifica e circoscritta, con una sintomatologia debilitante ed una aspettativa di vita limitate, per la quale è ancora molto forte il bisogno di migliorare i risultati terapeutici raggiungibili con le terapie attuali.
Il trattamento in prima linea con osimertinib consente a tutti i pazienti di beneficiare di una terapia clinicamente più efficace e sicura, non limitando questa opportunità ai soli che accedono al farmaco durante la seconda linea di trattamento in presenza della mutazione T790M (3 pazienti su 10).
Ai benefici clinici per il paziente, si sommano benefici economico-sociali per il Sistema. Il profilo costo-efficacia di osimertinib conferma l’applicabilità di un nuovo paradigma terapeutico all’interno di un contesto in cui il contenimento della spesa sanitaria non prescinde dalla centralità del paziente.
Nel video:
- Elisa COSTANTINI
Senior Manager Health Ernst and Young- Carmine PINTO
Direttore Oncologia IRCCS Santa Maria Nuova Reggio Emilia- Mattia ALTINI
Direttore Sanitario Istituto Tumori della Romagna IRST